
10.000 persone portate a Scampia. Per un concerto rap, per la seconda volta.
Ieri sera si è tenuto il secondo evento di Red Bull 64 Bars Live, che ha riunito 10.000 persone in Piazza Ciro Esposito per ascoltare alcuni dei nomi più forti della scena rap. Numeri ancora più alti rispetto a quelli dello scorso anno, segno che l’evento ha colpito, tanto da portare molti a vederlo una seconda volta.
Ciò che è riuscito a creare Red Bull è infatti un rapporto stretto e unico con l’ampia fetta di generazioni che ama questo genere. Il format nato su YouTube, già di per sé, aveva convinto tutti, e portarlo dal vivo è stata un’idea vincente. Per il pubblico, per il rap, per la musica e per il territorio.
È un momento florido per questa musica, i grandi eventi di questi ultimi mesi in Italia lo hanno dimostrato, la risposta del pubblico c’è, le proposte da parte degli artisti per fare qualcosa di nuovo anche. Una combinazione che ha portato a dei perfetti incastri che costruiscono qualcosa per il futuro: uno scenario in cui davvero il rap è non solo mainstream, ma anche ascoltato e supportato per quello che è. In cui la nicchia non è più nicchia pur mantenendone le stesse caratteristiche.
Un obiettivo difficile ma verosimile. E un evento di tale portata a Scampia, appena una settimana dopo il Marrageddon che ha smosso altrettante persone, ne è la dimostrazione. Anche i protagonisti dell’evento ne sono convinti: la musica non cambia le cose, afferma Noyz Narcos a un certo punto durante la conferenza stampa, ma dà un esempio. Dà un’alternativa ai ragazzi che in strada non avrebbero niente da fare, se non pessime scelte. Situazioni e opportunità come questa, invece, creano un precedente e stimolano un territorio. Che speriamo possa non essere sempre lo stesso. Vedere Red Bull 64 Bars Live in altre città d’Italia sarebbe la consacrazione di un evento vincente.
