Reebok è tornata alla ribalta negli ultimi anni nell’ambito sportivo e nel mondo streetwear con la linea Classic, in particolar modo grazie alle Club C85 e alle Workout. La storia del brand è pero’ molto più ampia e ha un passato importantissimo nel basket. Abbiamo quindi raccolto 10 informazioni che probabilmente non sapete sul brand nato a Bolton nel 1958:
1) Reebok è stata fondata nel 1958 in Inghilterra e nel 2005 è stata acquisita da adidas.
2) Il nome del brand deriva dal nome di un’antilope presente nel sud dell’Africa, denominata in Afrikaans .
3) Se le Reebok Club C e le Revenge vi sembrano simili, non sbagliate. Le prime non sono altro che un rebrand delle seconde.
4) Nel 1987 Reebok rilevò Ellesse USA, branchia americana del brand italiano, noto in quegli anni per ricerca ed innovazione nel mondo dello sci. Tra i prodotti c’era uno scarpone da sci innovativo che si chiudeva gonfiandolo e da lì proviene la tecnologia Pump di Reebok.
5) Se pensate di avere delle strane abitudini o fissazioni per le sneakers, pensate che Shaquille O’Neill utilizzava un nuovo paio di Reebok Shaq Attaq per ogni singola partita.
6) Allen Iverson nel 2001 ha firmato un contratto a vita con Reebok, che gli fa guadagnare $ 7 milioni all’anno per il resto della sua vita.
7) Negli anni ’80 il modello Freestyle ebbe un enorme successo grazie alla serie in VHS di lezioni di fitness dell’attrice Jane Fonda.
8) La strana grafica delle Reebok Shaqnosis venne scelta non solo per estetica, ma anche per “ipnotizzare” i difensori avversari. L’effetto circolare bianco-nero, infatti, era stato studiato per confondere gli avversari.
9) Reebok fu sul punto di firmare un giovanissimo Lebron James offrendogli un contratto di $ 75 milioni al suo arrivo in NBA, ma Nike la spuntò mettendo sul piatto $ 90 milioni.
10) Se doveste trovarvi nella sede di Reebok non pensate di poter fare uno spuntino a base di pane o bibite frizzanti. Reebok si è infatti legata sempre più al fitness e agli sport, per questa ragione dal 2016 ha bandito dalle cucine e dai bar della sede aziendale i prodotti considerati poco sani, quali cioccolata, pasta, pane bianco e bibite frizzanti.