Il 16 Ottobre si ricomincia, torna l’NBA, e se da un lato si riparte da dove l’avevamo lasciata – con i Golden State Warriors campioni in carica ed ancora favoriti – dall’altro lato le novità sono tante.
Innanzitutto parliamo del regolamento. Il 21 Settembre è stato modificato dal board of governors NBA, il quale ha introdotto tre novità: 1) il cronometro dei 24 secondi in presenza di un tiro sbagliato o di un libero che colpisce il ferro verrà resettato a 14 secondi nei casi di rimbalzo offensivo, fallo su palla vagante della difesa e rimessa laterale o dal fondo in caso di possesso offensivo; 2) arbitri e tifosi (e non solo più i giocatori) come potenziali obiettivi di quello che viene definito “comportamento ostile”, che permette agli arbitri di poter valutare quanto successo in campo (o fuori) attraverso l’aiuto dell’instant replay; 3) semplificazione dell’interpretazione del fallo in campo aperto, cioè il clear path foul. Altra novità riguarda i roster delle squadre, che devono essere comunicati ufficialmente alla Lega entro e non oltre il 15 Ottobre alle ore 23 italiane.
Ma questi sono dettagli che passano in secondo piano davanti alla vera news della stagione: il passaggio di Lebron James nella costa Ovest, ai Lakers, in una delle franchigie più vincenti di sempre. Dopo la depressione di questi anni, ora la squadra finalmente rivede la luce grazie all’approdo in giallo-viola di King James.
Questa però è anche la stagione in cui ci si aspetta la definitiva consacrazione di Giannis Antetokounmpo, greco atipico, star dei Millwaukee Bucks, che con il suo talento e la sua poliedricità è tra i candidati ad Est ad occupare il trono lasciato libero da Lebron. Nella costa che guarda l’Atlantico c’è grande incertezza su chi riuscirà a scalzare il fantasma di James, che dal 2011 aveva monopolizzato la Eastern Conference. Ci sono i Boston Celtics di Kyrie Irving (e si spera di Hayward), ci sono i Philadephia 76ers di Embiid e Simmons, ma ci sono anche i nuovi Toronto Raptors, che senza farsi scrupoli hanno ceduto DeRozan agli Spurs in cambio di Kawhi Leonard (che pare solo di passaggio) e Danny Green.
A Ovest, sulla carta ci sono poche speranze. Lebron rende competitivi a priori i Los Angeles Lakers, ma la squadra sembra lontanissima dai favoriti Golden State Warriors che, non contenti del roster a disposizione, hanno aggiunto nel team un certo Cousins, di ritorno da un grave infortunio ma pur sempre uno dei centri puri più devastanti dell’NBA. Ci sono poi gli Houston Rockets, dove le copertine le prende Harden, anche se il vero fulcro è il – purtroppo – fragile Chris Paul. La squadra, dopo aver raggiunto le finali di Conference dello scorso anno, ha scommesso su Carmelo Anthony che, reduce dalla sua peggior stagione di sempre con numeri pietosi, approda ai Rockets dell’amico Paul con un ruolo ben preciso, quello di prendere triple e sfruttare la sua capacità nell’uno contro uno, partendo però dalla panchina. Ci riuscirà?
Altro tema interessante è l’approdo in NBA di Luka Doncic, predestinato visto dominare in Europa con la maglia del Real Madrid, nonostante l’età. A meno di 20 anni ha già messo in bacheca qualsiasi trofeo individuale e di squadra, oltre ad aver infranto ogni record “Blanco”. Scelto alla terza assoluta dai Dallas Mavericks (che hanno preso anche Deandre Jordan), ci si aspetta molto dalla stellina slovena. Da segnalare anche il ritorno del “nostro” Belinelli a San Antonio, mentre l’altro italiano, Danilo Gallinari, è rimasto ai Clippers.
Chiudiamo con una news che riguarda l’abbigliamento. Con un passato nobile negli anni ’70 e ’80, Puma torna in NBA e dopo aver annunciato Jay-Z come direttore creativo, il brand tedesco ha messo sotto contratto, tra gli altri, la prima scelta assoluta dei Suns, Deandre Ayton, e DeMarcus Cousins, che ha lasciato Nike per sposare il progetto Puma.
Voi cosa ne pensate della nuova stagione NBA?