Per la collezione primavera/estate 2024, tenutasi in occasione della Milano Fashion Week, GCDS fa ritorno a casa, laddove tutto è iniziato. Lo fa innanzitutto in senso metaforico, ma non solo. Dopo una serie di défilé ad alto impatto mediatico con scenografie spettacolari e grandi omaggi alla cultura pop, il brand di Giuliano Calza ha infatti deciso di allestire il suo show all’interno del proprio quartier generale meneghino con un set discreto che ricorda le presentazioni in atelier di un tempo.
Questa atmosfera intima è stata pensata per permettere agli ospiti di concentrarsi solo ed esclusivamente su ciò che conta davvero in una sfilata, ovvero i capi. Zero distrazioni, i riflettori sono puntati sugli abiti, oggetti dal significato e dall’uso quotidiano, veri e propri compagni del viaggio della vita, simboli di appartenenza a una community.
Ritornare alle proprie origini significa per Giuliano Calza esplorare ulteriormente le sue radici napoletane ma anche l’affinità del marchio con il capoluogo lombardo, città in cui esso ha sede. Il tutto viene fatto però con una nuova consapevolezza, con la maturità di una maison a tutti gli effetti e con quella che si può chiamare la firma di un autore.
Pertanto il denim coesiste con la pelle ma anche con la paglia e una buona dose di tweed decisamentee borghese che richiama indubbiamente i tailleur da sciura. Mocassini e calzini bianchi, camicie sartoriali, vestiti a coste lunghi o corti, tocchi glamour molto ben dosati. Tuttavia è impossibile rinunciare alla spontaneità, alla spensieratezza di chi osa spezzare la formalità. Ecco allora che il logo assume un ruolo importante comparendo qua e là in modo più o meno discreto, assieme a borse di legno a forma di telefono, plateau esagerati e una color palette tipicamente partenopea.