Nulla da togliere al concerto di Travis Scott su Fortnite, ma questa notte chi ci ha fatto realmente emozionare è stato “…dal vivo (Live in Milano)”, con cui Rkomi ci ha invitato davvero a salire sul palco.
Erano giorni che Mirko ci teneva nascosto qualcosa, ci aspettavamo i video del concerto al Fabrique di Milano tenutosi a fine gennaio e invece il cantante ci ha regalato di meglio: una notte tutta per noi, come se Mirko avesse preso strumenti e accompagnatori e si fosse fatto spazio nel nostro salotto per suonarci “Milano Bachata”.
E dove gli occhi non arrivano arriva la mente, il cuore, perché Rkomi con la semplicità della sua voce è riuscito a regalarci emozioni incanalate in un microfono e arrivate chissà dove. 19 minuti che vi scoppiano nel cuore e vi fanno sentire davvero lì, tra la folla, con il vostro artista preferito che vi tende la mano e con voce dolce – inaspettata come se fosse reale – vi porge il microfono e vi dice: tu adesso la canti tutta, ok? La canti tutta. “Visti Dall’Alto” continua così per qualche secondo, con la base libera per lasciarvi lo spazio di cantare e vi assicuriamo che, se siete arrivati fino lì, vi troverete senza pensarci un attimo a cantare a squarciagola come se il palco ora fosse vostro.
“…dal vivo (Live in Milano)” contiene una perfetta composizione di brani che derivano da diverse epoche: 2017 con “Milano Bachata”, 2018 con “Vuoi Una Mano?” e 2019 con “Blu”, “Boogie Nights”, “Visti Dall’Alto” e “Dove Gli Occhi Non Arrivano”. Tra i disperati tentativi di portare i concerti in streaming e le paranoie degli artisti nel pubblicare nuovi album, l’artista milanese le ha fatte entrambe e alla grande.
È un disco da ascoltare soli questo, magari di notte e con le cuffie nelle orecchie. Vi sembrerà di essere lì, vi sembrerà di esser voi ad abbracciare Elisa quando sale sul palco, vi sembrerà di essere voi a completare le rime dei brani, ma soprattutto vi sembrerà che questo concerto sia stato fatto e cantato appositamente per voi.
Rkomi ha portato il suo tour in tutta Italia in un momento in cui il massimo tragitto che riusciamo a fare va dal letto alla cucina e viceversa, ha fatto rappare Marracash in camera nostra e ci ha fatto alzare le mani al cielo quando sopra di noi c’è lo stesso tetto da quarantasei giorni. Quale sarà la prossima magia?