Ascoltiamo musica vecchia, mettiamo vestiti vecchi, amiamo le foto su pellicola, il design e le auto vintage e tutto quanto; sorge spontaneo chiedersi: vogliamo davvero vivere nel 2025 se ne rifuggiamo quasi tutti gli elementi di innovazione?
Quella che per anni abbiamo chiamato “nostalgia” è forse solo un più grande sintomo di insoddisfazione rispetto a quello che ci offre il presente. Se vogliamo indossare solo vestiti vintage è perché non ci piacciono quelli di oggi? E i film? La musica? Forse lo stesso.
Sembrava così strano che la Gen-Z avesse nostalgia di un tempo che non aveva mai vissuto; negli anni scorsi moltissimi si sono interrogati sulla stranezza di questo fenomeno mettendo però forse poco in dubbio il presente. Ad oggi, tranne qualche raro caso come l’amore spropositato per ChatGPT, la tecnologia sembra aver stancato moltissimi che scappano dai social e preferirebbero non essere dipendenti dai loro telefoni (vedi il ritorno dei telefoni con i tasti). Anche la musica segue: nel 2020 “Dreams” dei Fleetwood Mac (canzone del 1977) è rientrata nella top 20 di Billboard affianco a Harry Styles e Drake e le nostre playlist sono ancora piene di musica che non avrebbe mai pensato di risorgere dopo la fine del novecento.
Progetti di recupero di film ormai più che datati come quello della Cineteca Bologna e collezioni di design ispirate a quelle vintage come le ultime “Nytillverkad” di Ikea non fanno altro che confermare questo parziale rifiuto del moderno. Le prove?
Guardiamo vecchi film restaurati
Se le vecchie pellicole raddoppiano il loro pubblico anno su anno è chiaro che il desiderio di chiudersi al cinema e immaginare di non vivere nel 2025 è allettante per molti.
Ascoltiamo musica datata
Nell’ultimo anno il 50% della musica ascoltata era di almeno 5 anni prima; un bel ritorno del vecchio alla faccia della nuova musica.
Ci vestiamo vintage
Il vintage? Cresce a dismisura sia nel pratico di quello che indossiamo che nelle sfilate che ricordiamo e ammiriamo (ok la AW25 ma vuoi mettere la AW98?).
Compriamo design di altri tempi
Dal ritorno del brutalismo alle collezioni “vintage” di Ikea anche le nostre case sono arredate come se il 2025 non esistesse.
Rifiutiamo gli avanzamenti tech
La tecnologia ci dà le cuffie wireless e noi scegliamo quelle con il filo, ci dà i robot e a noi fanno paura. Quanti aggiornamenti di sistema vogliamo veramente ricevere all’anno?
Archiviamo qualsiasi cosa
L’ossessione per gli archivi e il preservare (per poi scavarci dentro) tutto l’intrattenimento del passato come se fosse un tesoro e un rifugio.
Scattiamo in analogico
Telefoni con fotocamere sempre migliori ma quello che vogliamo è il grain della pellicola e del VHS.