2014, da un gruppo di amici provenienti dall’Europa dell’Est si forma un brand indipendente chiamato Vetements, il quale ha fin da subito lo scopo di distruggere la bolla di sofisticatezza che imprigiona il fashion system.
Il marchio riscuote un successo clamoroso, rivoluzionando il mondo della moda come non si vedeva dall’epoca di Martin Margiela e Jean-Paul Gaultier. Nasce così il trend dell’ugly fashion, con una nuova idea di bellezza che tuttora è in atto. Le sue felpe oversize con stampe provocatorie diventano un must assoluto e, nonostante il prezzo di retail pari a 800 euro, vanno presto sold out.
Vengono indossate da Kanye West, Céline Dion, Chiara Ferragni, Kylie Jenner e tantissimi altri influencer; insomma, Vetements è davvero sulla bocca di tutti. Ben presto, da quel gruppo di giovani spicca il nome di Demna Gvasalia, considerato una delle persone più influenti del pianeta, a tal punto di essere scelto per ricoprire la carica di direttore artistico di Balenciaga.
Poco a poco però, l’hype si è spostato verso altre direzioni, facendo suscitare l’ipotesi di un principio di decadimento per Vetements. A diffondere quest’idea è stato Highsnobiety, che ha pubblicato un articolo nel quale sancisce la morte del brand, basata su un discorso prettamente economico. Il sito web, infatti, ha intervistato un gruppo anonimo di buyer e affiliati di tutto il mondo che hanno dichiarato come le vendite siano diminuite drasticamente. Tale fenomeno, hanno spiegato, è attribuito ai prezzi eccessivi e alla scarsa originalità del marchio.
A replicare ci ha pensato Ecce Homo, fashion insider che, attraverso il suo profilo Instagram, ha dichiarato come sia ingiusto fare supposizioni basandosi su un aspetto commerciale. Per molti, infatti, l’estetica resa celebre da Gvasalia è una vera e propria filosofia di vita, con un’influenza innegabilmente importante, da considerarsi quasi immortale. In seguito, molte altre figure del settore hanno sostenuto questa causa, screditando pesantemente il magazine.
A rendere ancora più discutibile l’articolo di Highsnobiety è stato WWD che, raccogliendo informazioni da Saks Fifth Avenue, ha dimostrato una situazione ben differente, con numeri a favore di Vetements.
La diatriba si è poi conclusa con una dichiarazione di Demna Gvasalia, resa pubblica attraverso l’account Instagram del brand.
“Vetements non sostiene il giornalismo basato su bugie e gossip. Il mio team è il più forte che ci sia mai stato. Il mio coinvolgimento non è mai cambiato, né compromesso in nessun modo. Nonostante la confusione, in questi quattro anni sono sempre stato io la mente creativa. Il mio scopo è, era e sarà sempre il prodotto e il cliente che lo indossa. La moda non si basa sull’hype e nemmeno sui pseudo giornalisti opportunisti che creano gossip senza scopo. La moda si basa sui vestiti. E così è Vetements.”
Demna Gvasalia
A riaccendere il pensiero è stata la notizia di oggi, ovvero la diffusione di un comunicato stampa in cui Demna Gvasalia annuncia ufficialmente di aver abbandonato Vetements, facendo spazio al fratello Guram che, da quando la sede del brand si è trasferita Zurigo, si è gradualmente ritagliato un ruolo sempre più importante all’interno della direzione creativa.
E voi cosa ne pensate? Credete che la morte di Vetements sia sempre più vicina o sostenete il marchio?