Slam Jam apre le porte del suo archivio

Nel 1989 il termine streetwear a malapena esisteva e un brand come Stüssy era praticamente sconosciuto in Italia. Eppure in quell’anno, a Ferrara, una cittadina lontana dall’establishment europeo della moda, si stava affermando una realtà con il nome di Slam Jam che da lì a poco avrebbe plasmato le regole di quella cultura. Il merito va a Luca Benini, una mente creativa fuori dagli schemi che è riuscita a unire una comunità attraverso il suo store pionieristico e le sue iniziative correlate.

Trent’anni di storia all’insegna di questo spirito ora apriranno le loro porte a tutti con un archivio ricco di materiali come abiti, accessori, scarpe, dischi, opere d’arte e documenti per un totale di quasi trentamila pezzi che raccontano il clubbing della riviera romagnola, Londra e la New York dei primi anni Novanta, la scena hip-hop internazionale e le neoavanguardie fashion del Giappone nel Duemila. Si va dall’esclusiva varsity jacket disegnata per il team del negozio nel 1993 alla “YOU ARE NEXT” t-shirt di FUCT, fino a un impermeabile di Stone Island datato 1983 e al parka di UNDERCOVER ispirato al capolavoro di Stanley Kubrick “2001: Odissea nello Spazio”, senza tralasciare delle fotografie che descrivono alcuni momenti privati e tanto, tanto altro ancora.

Il progetto editoriale è stato curato dallo studio multidisciplinare Nationhood, il quale ha sfidato le regole del cyberspazio per creare una connessione culturale decisamente innovativa con la creazione di un unico portale interattivo descritto come un pastiche underground dagli Ottanta ad oggi.

L’atlante sarà consultabile sia fisicamente nel quartier generale di Ferrara che in modo digitale visitando il sito www.archivio.slamjam.com. I primi cento item sono visibili subito, mentre i contenuti restanti verranno rilasciati con tranche di cinquanta unità al mese.