Che ci crediate o no, anche un paio di sneakers può affrontare temi sociali. La dimostrazione è stata offerta dal brand di sportswear Reebok lo scorso 16 gennaio 2016 quando ha lanciato una rivisitazione del tradizionale modello Classic in collaborazione con il pluripremiato rapper Kendrick Lamar. Dalla loro unione sono nate le meravigliose KENDRICK LAMAR X REEBOK CLASSIC LEATHER.
Tomaia in camoscio grigio, suola in gomma e accenti rosso e blu sulla linguetta. L’aspetto caratterizzante è la scritta “neutral” nascosta all’interno della linguetta. “Neutral” come inno alla neutralità del rapper di Compton nell’ambito della faida tra le due gang più famigerate e spietate della città degli angeli, Los angeles: parliamo dei Bloodz e Crips. Una presa di posizione coraggiosa per il rapper nato nella città col più alto tasso di criminalità e violenza, territorio di nascita delle gang più spietate e del gangsta rap.
Le colorazioni della linguetta, non a caso, sono un richiamo ai colori indossati dalle due gang californiane come simbolo per il riconoscimento.
La faida tra i Bloodz di Inglewood e i Crips di Long Beach ha portato all’uccisione di circa 15.000 persone tra affiliati e innocenti. Le vittime della guerriglia urbana sono 5 volte superiori a quelle del confitto di indipendenza dell’Irlanda del nord, giusto per darvi un’idea.
Un accenno di storia: il fenomeno del banditismo è nato durante gli anni ‘60 nei sobborghi della città di Los Angeles, all’interno delle minoranze etniche di afroamericani ispanici e asiatici. Nacque inizialmente come valvola di sfogo per le loro condizioni disagiate di emarginazione dal resto della società e si espanse poi dalla periferia al resto della città, diventando in seguito parte integrante della struttura urbana nordamericana.
Le bande divennero nel corso degli anni, vere e proprie organizzazioni criminali a stampo mafioso per il controllo del territorio e la spartizione del monopolio del crack e delle droghe pesanti.
Le scarpe rappresentano quindi un invito del rapper, da sempre impegnato nelle questioni sociali e afroamericane, ad uscire dal “ghetto state of mind”.