Tom Sachs, non solo una sneaker

Tom Sachs è un artista contemporaneo nato a metà degli anni 60’ nella Grande Mela dove tutt’ora vive e lavora. Dopo alcuni anni trascorsi a Londra al fine di acquisire una rinomata laurea in architettura, decide di tornare negli States, dove trova lavoro alle dipendenze di Frank Gehry, Architetto americano di fama mondiale. Durante questa esperienza, inizia a interessarsi al Knolling, ovvero una forma di organizzazione di oggetti correlati tra loro, disposti in ordine geometrico; tanto da farlo diventare un concetto fondamentale per la comprensione delle sue opere.

Ad inizio anni 90’ decide di tornare nella sua amata New York City dove apre il suo studio, Allied Cultural Prosthetics, attraverso il quale vuole dimostrare che la cultura contemporanea non è altro che una protesi, una derivazione, una componente della cultura nel suo complesso. Questa visione “globale” permette all’artista di porre in un contesto più ampio le sue opere, lasciandosi coinvolgere dalle più varie fonti di ispirazione. Per qualche anno si occupa di lavori occasionali, come l’illuminazione di spettacoli, partecipazioni teatrali e la creazione di sculture provocatorie, come “Hello Kitty Nativity”, appunto una Natività in cui i protagonisti erano Hello Kitty e Bart Simpson in diverse varianti. Fu proprio quest’opera a mettere in luce la figura di Sachs agli occhi della critica. Nel 1995, grazie alla sua mostra “Cultural Prosthetics”e alla sua proiezione “Creativity is the Enemy” si guadagna un posizionamento tra gli artisti più importanti del periodo.

L’artista stupisce ancora una volta il mondo dell’arte, grazie ad un ambizioso progetto: il suo “Lunar Excursion Module”. L’artista decide di studiare e proporre un vero e proprio programma spaziale, finalizzato all’atterraggio sulla Luna, andando a progettare navicelle e producendole su larga scala, dotandole delle più particolari caratteristiche. La sua è una riflessione soltanto all’apparenza ironica, concentrata sulla tematica della privatizzazione dei viaggi interplanetari. I suoi piani per la conquista dello spazio venivano, quindi, realizzati tramite performance artistiche.

Video, cortometraggi e happening mettevano in moto il sistema solare di Sachs, arma immensa per sfogare il suo desiderio di creare, di produrre, di organizzare, rappresentando in maniera dinamica il concetto di Knolling prima descritto. L’ordine e la disciplina sono infatti valori fondamentali in una missione di questo tipo. Ci furono diversi atterraggi anche negli anni successivi, che non lasciarono indifferente il mondo dell’arte, ma nemmeno il mondo della moda.

È Nike ad avvicinarsi a Tom Sachs. Inizia una collaborazione che porterà, nel 2012, all’uscita delle famosissime NikeCraft Mars Yard 1.0, in cui vi era stata anche la partecipazione attiva della Nasa, chiudendo in un certo senso un affascinante triangolo tra arte, spazio e sneakers. Le scarpe in questione risultano, ovviamente, profondamente influenzate dall’ambito delle missioni stellari: viene presa in prestito la suola delle Nike SFB, il tessuto Vectran utilizzato negli airbag per gli atterraggi su altri pianeti, e alcuni dettagli dei sovrascarpe usati nelle missioni Apollo. La Mars Yard risulta un azzeccato connubio tra il vasto catalogo Nike, dotato di alcune perle nascoste ai più, e l’immaginazione infinita di Tom Sachs. I due continuano la collaborazione creando un progetto chiamato NIKECraft.

L’iniziativa è poliedrica, viene implementato un sito che permette di seguire programmi spaziali, vengono realizzati pop up stores, eventi e shooting fotografici. Nel 2017 esce la seconda versione della sneaker, chiamata NikeCraft Mars Yard 2.0, caratterizzata da alcuni accorgimenti tecnici, oltre che estetici, rimarcando l’importanza e l’impatto avuto da questo incredibile modello di scarpe.

Tom Sachs è un artista a dir poco affascinante, ribelle, provocatorio, ironico. È difficile da comprendere, da capire, contorto a volte nel suo pensiero, appeso in equilibrio tra l’ordine forzoso del Knolling e l’immensità misteriosa del cosmo.

 

Scritto da: Sample_ness Alessio Pomioli William Mecheri Anthony Marshall Nicolò Leggi