I tappeti di Delphine Dénéréaz raccontano l’OM e la città di Marsiglia

Se c’è un campionato che avrà sempre un appeal particolare e unico è quello francese. La Ligue 1 potrà non essere la massima serie più seguita e celebrata in Europa, ma di certo è la più diversa: le squadre hanno spesso organici giovanissimi, le maglie sono estremamente colorate e riconoscibili e il legame con il pubblico locale non ha paragoni. Un esempio di questa simbiosi è espresso dalle creazioni di Delphine Dénéréaz, artista marsigliese che è solita creare tappeti ispirati principalmente all’Olympique de Marseille, alle Nike Air Tuned Plus e alla cultura rap locale.

I tre elementi sopracitati sono estremamente connessi e raccontano perfettamente il calcio francese, ma ancora di più Marsiglia, una città che vive e respira per l’OM, i cui rapper sono soliti indossare tracksuit delle squadre di calcio e Nike Tn ai piedi, oltre che citare molte scene di calcio nei testi. Delphine è di Marsiglia e nessuno può spiegare questo legame quanto lei.

“A Marsiglia il calcio è più di uno sport, è uno stile di vita o addirittura una religione per alcune persone. È fondamentale per l’identità della città. Nelle vetrine dei parrucchieri e dei bar si può trovare il logo dell’OM e alcune pizzerie offrono addirittura un rimborso sulle pizze quando l’Olympique perde.” Delphine ci racconta quindi una Marsiglia che vive quindi il calcio in maniera folkloristica ma l’aspetto culturale non è assente.

L’OM è un simbolo di unione. I cittadini di Marsiglia sono molto orgogliosi del loro club e sono molto coinvolti. L’OM è molto popolare non solo a Marsiglia perché è un riflesso della città e delle persone che la abitano, con le loro diversità: età, colore della pelle, educazione e classe sociale. Tutti sono assieme per la stessa ragione e tifano per la stessa squadra in uno stadio che funge a mettere le persone sullo stesso livello. È bellissimo. Considera che un francese su dieci tifa per l’OM. Non è una squadra, è una famiglia.”

Delphine realizza tappeti ispirandosi all’estetica della città, all’OM. Un altro elemento fondamentale del suo lavoro sono le Nike Air Max Plus, o Tn. Ma perché questa linea di Nike è così fondamentale per la cultura locale?

“Le Nike Tn sono un simbolo. Io e i miei amici le indossiamo da quando siamo ragazzini e non abbiamo mai smesso. Col tempo, è una scarpa che hanno iniziato a indossare tutti, è sempre andata di moda e non è mai stata indossata con una mentalità old school. In strada a Marsiglia vedi solo Tn, non è importante che siano vere o false, basta che siano Tn.”

Nonostante l’ambiente di Marsiglia sia unico, non è comunque scontato che un’artista visuale si appassioni al calcio, e tantomeno che lo usi come ispirazione per i propri lavori.

“Sono nata nel sud della Francia dove il calcio occupa un posto importante nella testa e nei cuori delle persone. È anche il primo sport che provi da bambino perché serve poco per poter giocare assieme. Col tempo ho iniziato ad apprezzare maggiormente l’aspetto estetico e sociale, per cui la mia passione è ulteriormente cresciuta. Amo il campo perché è semplice, servono solo poche righe squadrate per giocare.”

Nel 2016 ho realizzato il mio primo progetto legato al calcio, basato sulle sciarpe dei tifosi. Questo è un altro elemento che amo. Fanno parte della cultura pop, sono semplici ma emblematiche, talvolta con elementi grafici molti creativi, altre volte con divertenti giochi di parole.”

Sono tanti gli artisti, i brand e gli studi che hanno sperimentato con l’immaginario calcistico, soprattutto con le sciarpe, quindi la scelta non stupisce. Quella dei tappeti però è molto più peculiare ed è maggiormente radicata nella storia di Delphine?

“Ho studiato Textile Design a La Cambre, a Bruxelles, dove ho imparato a tessere. A scuola ho studiato la storia dei tessuti e le tecniche di lavorazione, due cose che mi hanno sempre affascinato fin da bambina, quando già cercavo di realizzare qualche ricamo. Mi piacciono i motivi, l’uso dei materiali ma soprattutto l’effetto che questi hanno al tatto. Dopo un po’ di ricerca si può capire come una buona parte di storia e dei ricordi delle persone siano stati tramandati attraverso l’arte tessile. I tessuti portano con loro emozioni e desideri, sono ciò che più si avvicina all’essere umano. Le prima case mai costruite furono realizzate utilizzando principalmente tessuti. Questi ci proteggono e sono tramandati di generazione in generazione, così come le tecniche, stampate nelle nostre teste.”

“Quando completai gli studi nel 2013 ero più incentrata sulle stampe che sulla tessitura ma ho incontrato un tessitore che voleva cedere il suo vecchio telaio a qualcuno che lo usasse, così lo presi io. Era un segno! Sono tornata quindi a Marsiglia e ho iniziato questo progetto.”

Poche persone sanno spiegare il fascino di un tappeto come Delphine. “I tappeti sono davvero affascinanti. È un semplice tessuto sul pavimento ma è in grado di creare un territorio, uno spazio protettivo. I tessitori di tutto il mondo creano diversi stili e raccontano così la loro storia. Penso che sia una cosa bellissima e anche io, nel mio piccolo, cerco di fare lo stesso.”

Ma come si realizza un’opera degna di Delphine Dénéréaz? Quali sono i passaggi creativi che aiutano a unire il logo dell’OM, quello delle Tn, quello del rapper Jul e lo Stade Vélodrome in un tappeto?

“In primis faccio un disegno piuttosto semplice. Solitamente ho già un’idea chiara di ciò che voglio realizzare. Poi taglio il materiale che necessito e inizio a intrecciare, un processo che di solito richiede diverse ore. Faccio sempre poi alcune modifiche nel corso della lavorazione, in base a cosa risulta più bello. Normalmente lavoro solo con materiali di recupero che voglio riciclare. Mi piace lavorare in maniera ecologicamente responsabile e contestualmente creare delle opere esteticamente di impatto. Sto sempre molto attenta a non creare sprechi.”

La cultura dei tifosi dell’OM è particolare perché nessun’altra tifoseria crea delle coreografie anche solo lontanamente paragonabili a quelle dei ragazzi dello Stade Vélodrome. In un contesto estetico del genere è facile rimanere ispirati ma anche confusi, sovraeccitati da contenuti e simboli che posso sfociare in qualsiasi tipologia di produzione artistica: dalle maglie da calcio alla fotografia, dalle sciarpe a una deriva maggiormente musicale.

“Preferisco fare tessuti e arazzi ma ultimamente sto cercando di dare maggiore volume ai miei pezzi, evitando di fare solo disegni che appaiano piatti. Questo è il mio focus in vista della prossima mostra. Successivamente mi piacerebbe tornare alla maglieria, come feci per il progetto legato alle sciarpe, ma ora come ora non ho abbastanza tempo. Mi servirebbe qualcuno per aiutarmi.”

Che ci si voglia candidare per aiutare Delphine nelle sue creazioni o solamente vedere le sue opere, tutta la sua produzione si può trovare sul profilo Instagram o sul suo sito. Per capire invece quello di cui parla Dénéréaz basta seguire la Ligue 1 e andare leggermente oltre a quello che è un risultato sul campo dell’Olympique de Marseille, basta capire come ragiona una città che ha nel calcio molto più di uno sport.