Combinare Chalamet e Guadagnino significa andare sul sicuro. Tutto ciò che passa sotto la supervisione e la direzione del regista palermitano manda sempre tutti in visibilio: così era stato per “Chiamami col tuo nome”, pellicola diventata celebre ai più anche per aver immerso la complicata storia d’amore tra Armie Hammer (Oliver) e Timothée Chalamet (Elio) nei suggestivi scenari della provincia di Cremona. Quest’anno, nel legame lavorativo tra Chalamet e Guadagnino, si è ritrovata Taylor Russell, attrice classe 1994 che è già diventata la nostra icona fashion preferita.
Non si tratta assolutamente di una novità: Madelyn Cline, Jung Ho-yeon, Hunter Schafer e Sydney Sweeney, in seguito alle loro performance rispettivamente in Outer Banks, Squid Game ed Euphoria per quanto riguarda le ultime due, sono state improvvisamente catapultate al centro del rovente fashion system in men che non si dica, chi lato Prada, chi per Louis Vuitton e chi per Jacquemus. Ma per quale motivo alcune star godono in di un apprezzamento così grande in seguito ai loro progetti? Non è facile dare una risposta a questa domanda, ma proveremo in qualche modo a fornirvela.
“Bones and All” è uscito da qualche giorno e il fascino vagabondo di Taylor Russell, che ha ammaliato gli spettatori che si sono recati al cinema per guardare la pellicola, è già un dolce ricordo per coloro che sono diventati fan dell’attrice. Il film racconta la love story di Russell (Maren) e Chalamet (Lee), due cannibali che si incontrano quasi per caso per ritrovarsi poi a errare lungo le strade sterrate del Paese dalle 50 stelle. Come spesso accade, nei film c’è una spiccata attenzione per i look sfoggiati dai protagonisti: Guadagnino e il suo team hanno saputo come giocare su questo aspetto, spostando così l’attenzione impiegata nella composizione degli outfit vacanzieri indossati da Armie Hammer e Timothée Chalamet in “Chiamami col tuo nome” su quelli trasandati indossati da Taylor Russell e dallo stesso Chalamet proprio in “Bones and All”. Quindi, al di là degli outfit portati dal personaggio Sully (interpretato egregiamente da Mark Rylance), i look dei personaggi principali del film permettono allo spettatore di immedesimarsi perfettamente con essi. La figura di Lee è contraddistinta da jeans strappati e un mullet tinto di rosso, mentre quello di Maren varia leggermente: vestaglie a fiori, canotte bianche di cotone e un giaccone simil Barbour oversize indossato con spensieratezza specialmente nei primi minuti della pellicola. Come non mai, i vestiti parlano: in “Bones and All” tutti possono essere Lee e Maren; tutti possono identificarsi nell’immaginario di due reietti della società e tutti – volendo – potrebbero indossare i vestiti dei protagonisti. Sul red carpet, però, tutto cambia e troviamo una Taylor Russell vestita dallo stylist Ryan Hastings.
L’attrice di Vancouver è diventata Global Ambassador di Loewe di Jonathan Anderson meno di un mese fa, brand per cui ha anche sfilato, e in men che non si dica è diventata anche punto di riferimento nel panorama fashion, soprattutto grazie allo strepitoso lavoro di Ryan Hastings, suo stylist di fiducia che l’ha vestita con pezzi di haute couture firmati Schiaparelli, Alexander McQueen e Balenciaga, come nell’occasione del Telluride Film Festival, in cui ha indossato un look total black firmato dal brand di proprietà di Kering abbinato a delle adidas Samba (portando un po’ di “Bones and All” con sé). È risaputo che alcuni personaggi guadagnano una certa rilevanza in seguito alla loro comparsa in film o in serie tv che approdano su piattaforme OTT come Netflix, ma cosa li accomuna e li rende speciali agli occhi di chi li vede, e soprattutto appetibili agli occhi dei più famosi marchi del mondo moda?
In questo caso, gli attori citati precedentemente (Madelyn Cline, Jung Ho-yeon, Hunter Schafer e Sydney Sweeney), oltre a Taylor Russell e Chalamet, hanno recitato ruoli in contesti in cui era facile che un giovane spettatore potesse immedesimarsi e stabilire un legame d’empatia: non solo vite al margine e vagabondaggio, ma anche condizioni familiari, sociali ed economiche non facili o traumi adolescenziali vicini all’immaginario di un classico teen drama americano.
È qui che intervengono figure come direttori creativi, stylist e molti altri, che hanno il compito di “estrarre” una celebrità dal personaggio in cui si è calata nell’ultimo film. È come se queste figure fossero totalmente affascinate dal ribaltare la percezione che un fan ha nei confronti del personaggio conosciuto nelle vesti del ruolo recitato. Parlandoci chiaramente, la maggior parte delle persone ha iniziato a scoprire Russell quando il trailer di “Bones and All” è emerso, e poi, ancora di più, quando il film è uscito nelle sale: la sua attitudine libera e trasgressiva, i suoi look naïf e il suo broncio costante, nitidi nella mente degli spettatori che hanno appena guardato un film incredibile, subiscono un potente ribaltamento d’immagine grazie a designer, stylist e soprattutto red carpet, che diventano così il “nuovo habitat” di un personaggio che si allontana dall’immaginario fittizio.