Per il lancio della nuova Saucony Endorphin Elite 2, il brand ha organizzato “The Maze”, una staffetta che portasse al centro la loro filosofia: la community.
Nell’anno in cui il running è diventato mainstream, anche grazie alla popolarità dei running club la cui filosofia è che tutti possono correre nell’ambiente giusto e costruendo un gruppo solido, Saucony ha enfatizzato questa stessa idea. In un parcheggio multipiano a Parigi il brand ha fatto sfidare 13 running crew da tutto il mondo, tra cui gli italiani della Milano Track Fanatics, in quella che loro hanno definito una “staffetta epica”. L’aggettivo epico parla dei limiti che hanno spinto le crew, sia nel loro lavoro quotidiano che in gara. La competizione palpabile tra le crew era infatti addolcita dal senso di comunità che si è creato intorno alla run: dagli spettatori accalcati allo start pronti a fare casino per la loro crew fino all’after-party.





L’impegno del brand con questa scarpa e soprattutto questo evento a cui abbiamo avuto il piacere di assistere è chiaro: innovazione e community. Il mantra di Saucony “Run as one” era particolarmente chiaro a prima vista: tutti membri delle 13 running crew avevano ai piedi le Endorphin Elite 2, accomunandoli per estetica e performance. Una scarpa che ha sicuramente aiutato la gara, resa particolarmente tosta dal dislivello e dalle curve imposte dalla location, grazie all’introduzione della nuova schiuma IncrediRUN disegnata per offrire un notevole ritorno di energia e ammortizzazione. Il modello super leggero (pesa solo 199 g), oltre ad una piastra in carbonio, integra anche la tecnologia SpeedRollTM che di nuovo aiuta i runner nella performance spingendoli in avanti con fluidità.
La scarpa è disegnata per la corsa su strada, un dettaglio da non trascurare nella costruzione dell’evento di The Maze. Lo scopo della location, oltre ad essere il perfetto sfondo underground, ha infatti ricreato la situazione più “estrema” di corsa su strada mettendo al massimo della prova la performance.