The Iron Claw non regge il peso delle aspettative

Quando incominciarono ad essere pubblicate in rete le prime foto dal set del nuovo film di Zac Efron, in molti si chiesero come quell’uomo dai muscoli di ferro e il volto gonfio con la mascella squadrata potesse essere il ragazzino dal viso angelico di cui il mondo si era innamorato ai tempi di “High School Musical”. La risposta è semplice, non lo è più, tuttavia il fantasma della serie tv Disney che lo perseguita da così tanto tempo è ancora presente; e lui, come tanti altri, ha cercato di cambiare strada per rifarsi una vita e una credibilità al di fuori di quel riflettore. Non è un destino semplice quello che lo accompagna, come tutti gli attori diventati iconici e famosissimi da adolescenti ha infatti dovuto affrontare un lungo purgatorio per riconquistare la fama e la credibilità. 

Un esempio su tutti è Robert Pattinson, che è stato bollato per anni solo come il vampiro di “Twilight”, prima di essere riconosciuto come un grande artista da tutti: nel mezzo tanti film difficili e un percorso di riabilitazione attoriale impressionante. 

Zac Efron dal canto suo ha percorso una strada diversa, meno forte, con tante apparizioni in commedie dal dubbio valore e altrettanto spesso costellata di scelte discutibili. Per questo le aspettative verso “The Warrior – The Iron Claw” erano alte. Si tratta infatti del progetto più ambizioso a cui l’attore abbia partecipato da qualche anno a questa parte, e i presupposti per fare bene non mancavano: un regista ambizioso in cerca di un grande film (Sean Durkin), una produzione A24 (che per chi non la conoscesse, è la casa produttrice più interessante del mondo), una storia nota ma non famosa e comunque affascinante come quella della famiglia Von Erich, un ruolo da protagonista, e un cast di eccezione – su tutti Jeremy Allen White in stato di grazia. Eppure, nonostante gli astri sembrassero allineati per la più classica delle rinascite in stile Hollywoodiano, qualcosa non ha funzionato. 

In sintesi, il film racconta la vera storia della famiglia Von Erich, celebre dinastia del wrestling passata alla storia per essere maledetta, del suo rapporto con questo sport, e di tutto ciò che il padre Fritz Von Erich è stato disposto a sacrificare per ottenere fama e prestigio. Lo sguardo attraverso cui le vicende sono guardate è quello del fratello maggiore Kevin, interpretato proprio da Zac Efron.

Intendiamoci “The Warrior – The Iron Claw” non è un brutto film, la messa in scena è ottima così come la regia, è un film che coinvolge, che diverte, che sa emozionare, e che prova a riflettere su alcuni dei grandi temi della contemporaneità: il rapporto con le aspettative, il desiderio di realizzare i propri sogni che si scontra con la realtà a volte crudele, il rapporto tra fratelli e familiari, un certo tipo di mascolinità e di pensiero patriarcale. In più offre una lente su una realtà americana che non è quella patinata di Los Angeles e New York o delle grandi città, e in generale riesce a tenere insieme tutto questo senza perdere la bussola. 

Ma per quanto tutto ciò sia vero, è anche un film che non entra mai davvero in profondità su alcuno di questi temi

Il peccato più grande è la gestione dei personaggi secondari, scritti in modo approssimativo e sacrificati sull’altare di Kevin (Zac Efron), che però non ha il carisma per trainare davvero il film. I suoi fratelli avrebbero potuto essere altrettanto interessanti, in particolare Kerry (interpretato da Jeremy Allen White) e Mike (interpretato da Stanley Simons) affrontano dei veri drammi, ma i loro percorsi personali sono lasciati sullo sfondo e i pensieri rimangono solo tratteggiati. Lo stesso padre, Fritz (interpretato da Holt McCallany), che nel film ha un ruolo quasi da antagonista, non ha sfaccettature, è un cattivo d’altri tempi che è tale perché così di carattere e di storia, senza altri livelli di lettura. 

Lo stesso vale per i personaggi femminili, che parlano poco e di cui ancora meno conosciamo i pensieri. Così è a mala pena approfondita la relazione tra Pam (interpretata da Lily James) Kevin nonché il rapporto che quest’ultimo ha con la paternità, e così quella di Fritz con Doris – anche se la differenza generazionale si sente in alcuni momenti, con la voce di Pam che prova a farsi sentire a volte.

Insomma, troppo poco per un film che è una storia familiare tragica e autodistruttiva, fatta di incomprensioni, relazioni tossiche e incapacità di gestire le proprie emozioni

Ovviamente non mancano le cose belle, pensiamo ad una bellissima sequenza di allenamento sul ring sul finale per esempio, i combattimenti durante gli show, il cameratismo tra fratelli e quello che si respira nel backstage di questi incontri: tutto ciò che riguarda il backstage del mondo del wrestling è divertente e ben fatto. Questo perché, come si diceva sopra, “The Warrior-The Iron Claw” non è un film pessimo o da cestinare, quanto la classica occasione sprecata, che avrebbe potuto essere molte cose e ha scelto di non esserne nessuna. 

Insomma, per Zac Efron più di altri questo film è davvero un’occasione persa, perché la sua completa riuscita avrebbe dato un’altra dimensione alla sua capacità attoriale, che non ne esce davvero modificata. Forse a lui non interessa neanche intraprendere quel percorso di “redenzione” di cui si è parlato all’inizio, ma le premesse che hanno accompagnato l’uscita del film raccontavano altro. Purtroppo come per alcuni dei suoi personaggi “The Warrior – The Iron Claw” non regge il peso delle aspettative, e lascia agli spettatori il sapore di quello che avrebbe potuto essere, e che per poco non è stato.