The Weeknd è stato accusato di plagio da un duo electro house per il brano “Call Out My Name“, uscito nel 2018 come anteprima del suo EP “My Dear Melancholy”.
Suniel Fox e Henry Strange, membri del duo Epikker, hanno fatto causa all’artista canadese in quanto sostengono che la traccia “Call Out My Name” sia fin troppo simile al loro singolo “Vibeking“, al momento non disponibile online. Abel è di nuovo sotto l’occhio del ciclone e dovrà affrontare una causa legale per violazione di copyright, in quanto, secondo le accuse, ha preso fin troppa ispirazione dal brano già esistente senza dare i crediti agli effettivi proprietari. Ma non solo, secondo quanto riferito ne era palesemente a conoscenza. Ad essere accusato, inoltre, non è soltanto lui, bensì anche i due co-autori della traccia, Frank Dukes e Nicolas Jaar, i relativi editori e la stessa Universal Music che ha distribuito il brano.
Stando a quanto riferito, sono stati gli stessi Suniel e Henry – autori di “Vibeking” – a mandare la traccia a PNDA, ingegnere del suono di The Weeknd, proprio con l’intento di farla ascoltare all’artista e avere un riscontro sul loro lavoro. PNDA avrebbe effettivamente fatto ascoltare il brano ad Abel e quest’ultimo avrebbe anche dato un parere positivo sul progetto, dopodiché, passati tre anni, “Call Out My Name” è uscita con una melodia uguale a “Vibeking”, ma senza dire niente a nessuno. Ai due artisti non è stato quindi riconosciuto nessun merito, nonostante secondo loro il brano sia molto simile per diversi aspetti.
Al momento, The Weeknd non si è ancora espresso a riguardo ed è probabile che non lo farà. Di sicuro, sappiamo che tali situazioni non sono nuove all’artista, che in passato ha già affrontato accuse di plagio per i brani “The Hills”, “Pray For Me” e “I Need to Love”.