Ennesima bufera mediatica sulla questione dei diritti d’autore: Travis Scott ha rubato il beat di “Highest In The Room”?
Nelle ultime ore il rapper si è trovato costretto a fare i conti con un problema piuttosto scomodo. Tre artisti infatti hanno accusato lui e il suo team di aver deliberatamente finto di essere interessati a una collaborazione per poi fare un uso improprio e non consentito dei campioni che gli erano stati inviati.
Il famoso giro di chitarra che ha reso speciale il brano di Travis sarebbe parte di una serie di progetti passati allo staff del rapper da Olivier Bassil, Benjamin Lasnier e Lukas Benjamin Leth. I tre hanno presentato la causa presso il tribunale federale della California, scagliandosi duramente contro Travis, Cactus Jack Records, Sony Music Entertainment e molti altri presunti complici.
La traccia a cui apparterrebbe il campione si chiama “Cartier” ed è stata prodotta nel 2019. Benjamin Lasnier afferma di aver pubblicato il suo singolo su Instagram e di averlo poi inviato a una lista di produttori – tra i quali compare anche il team di Travis – nella speranza di ottenere una collaborazione o un guadagno.
Stando a quanto dichiarato da Lasnier, tra le parti non è stato raggiunto nessun accordo per l’uso di questi suoni, che sono poi stati impiegati illegalmente nella realizzazione di “Highest In The Room”, come affermato anche dall’avvocato dell’accusa.
Nella denuncia di 37 pagine portata sul banco del tribunale i tre artisti chiedono che venga riconosciuto il mancato rispetto dei termini del diritto d’autore e, per tanto, il risarcimento dei danni subiti tramite l’attribuzione di una parte delle royalties del singolo.
Dato il successo esorbitante della traccia, i cui guadagni si aggirerebbero attorno ai 20 milioni di dollari, Travis Scott potrebbe essere costretto a sborsare cifre molto alte. Per il momento l’artista non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito all’accaduto.