Gio Ponti a Taranto
Tra il 1964 e il 1970, a Taranto prende forma la Concattedrale Gran Madre di Dio. È uno degli ultimi progetti dell’architetto, all’ora ottantenne, Gio Ponti che, sotto commissione dell’arcivescovo Motolese, interviene in una città di mare con un simbolo inequivocabile. La vela, così chiamata dagli abitanti, è l’elemento caratterizzante l’intero edificio. A sostituire il tradizionale campanile, si compone di una doppia parete traforata, alta 53 metri, le cui aperture appaiono come finestre aperte sul cielo. Bianche e verdi sono le tinte che definiscono cromaticamente l’ambiente interno dove, oltre all’arredo rigorosamente su disegno di Ponti, si trova riproposto il gioco di aperture architettoniche sulle pareti, oltre che due rari affreschi firmati dall’architetto stesso.
Alvar Aalto a Riola (Vergato)
Più nascosta alla vista, tra i rilievi dell’Appennino bolognese, sorge la Chiesa di Santa Maria Assunta di Riola di Vergato, unico progetto realizzato in Italia per mano del maestro finlandese Alvar Aalto. Completata nel 1978, dopo la scomparsa dell’architetto, la chiesa si presenta con pianta e facciata asimmetriche. Quest’ultima è resa iconica dal singolare profilo a quattro punte che ne definisce la sommità e dialoga con lo scultoreo campanile al suo fianco. Il tocco magico di Aalto, però, si riconosce solo varcando la soglia d’entrata. Una unica ampia navata centrale si illumina naturalmente da tre livelli di aperture sulla volta che riempiono di luce l’ambiente e rendono ancora più luminoso il bianco delle superfici.
Paolo Portoghesi a Salerno
Articolata composizione di volumi e abbondanza di superfici curve, sono gli aspetti che più identificano il progetto che Paolo Portoghesi, insieme all’ingegnere Vittorio Gigliotti, ideò per la popolazione del quartiere salernitano Fratte. La Chiesa della Sacra Famiglia venne progettata nel 1969 ed edificata nel 1974. La complessità del disegno si sviluppa dall’intersezione di sei cerchi, la cui compenetrazione definisce spazi interni ed esterni, e si materializza unicamente attraverso cemento grezzo. L’interno è un vero e proprio tripudio di dettagli, dalle sottili vetrate colorate, alla conformazione a gradoni della copertura che presenta volumi sia concavi che convessi. Ai fedeli, dunque, è offerto un luogo capace di essere allo stesso tempo austero e suggestivo.