Tre mostre a Milano, Padova e Roma da visitare assolutamente a ottobre

Che si tratti di una rigenerante sessione di shopping o del classico ed irrinunciabile aperitivo con gli amici, a tutti piace mettere il naso fuori di casa senza che la meta da raggiungere sia necessariamente il banco di scuola, l’università o il lavoro. Se poi ci si trova tra le vie di una città il divertimento è assicurato, poiché la proliferazione di luoghi e attività per passare il proprio tempo libero permettea ognuno di trovare ciò che più si addice ai propri gusti ed interessi. Non mancano, però, musei e gallerie, spazi che da sempre popolano le nostre città rendendole significative anche dal punto di vista culturale. Dunque, se siete alla ricerca di un posto dove il tempo libero incontra la conoscenza e amate l’architettura, il design o l’arte, vi suggeriamo tre mostre che non potete perdervi a Milano, Padova e Roma durante il mese di ottobre.

Alberto Meda. Tensione e leggerezza

Anche per questo autunno Triennale Milano (Viale Emilio Alemagna 6) continua a presentare un palinsesto di mostre particolarmente denso e il mese di ottobre lo apre con una mostra incentrata sulla carriera di un protagonista del design italiano. Dal 6 ottobre, compresa nel biglietto che permette di ammirare la collezione permanente del Museo del Design Italiano, prenderà il via la mostra Alberto Meda. Tensione e leggerezza che sarà visitabile fino al 7 gennaio. Si tratta di un approfondimento su gli oltre 40 anni di lavoro che Alberto Meda ha dedicato al mondo dell’oggetto attraverso progetti che hanno contribuito a segnare lo sviluppo del prodotto industriale e del Made in Italy. La curatela di Marco Sammicheli porta in scena ed evidenzia efficacemente i principi metodologici e progettuali del designer e ingegnere che vengono identificati dal titolo stesso della mostra. A ciò si aggiungono elementi come la ricerca di sintesi formale, il costante slancio verso la sperimentazione e l’attenzione per il comfort, racchiusi all’interno degli oggetti e dei materiali in esposizioni che, nel loro insieme, offriranno un completo ritratto della pratica di Meda.

Onirica ()

Ci dobbiamo spostare a Padova, invece, per assistere a una mostra che indaga uno degli aspetti più affascinanti e inaccessibili della nostra mente, quello dei sogni. È presso la sede di Fondazione Alberto Peruzzo (Via Dante Alighieri 63) che è allestita, fino al 15 ottobre, Onirica () un’installazione realizzata dallo studio modenese fuse*, fondato nel 2007 da Luca Camellini e Mattia Carretti, che rielabora l’inconsistente materia dei sogni attraverso l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Il progetto si articola attorno alla proiezione ininterrotta di visualizzazioni in bianco e nero che raffigurano le più disparate immagini e che nascono dall’elaborazione condotta attraverso gli algoritmi dell’intelligenza artificiale di 800 sogni depositati in forma verbale da numerosi volontari presso le Dream Bank dell’Università di Bologna e dell’Università della California Santa Cruz. Tra rappresentazioni nitide e distinte e composizioni decisamente più astratte, dunque, Onirica () presenta ai visitatori la possibilità di visualizzare con i propri occhi e in un’atmosfera particolarmente suggestiva un assaggio di quello che la nostra mente genera inconsciamente solamente nel momento in cui ne abbandoniamo il controllo.

Ferita

All’anagrafe il suo nome è Jean René, ma tutti lo conoscono con le sue iniziali JR. L’artista parigino torna nella capitale italiana con una mostra personale ospitata presso gli spazi della sede romana di Galleria Continua (Via Vittorio Emanuele Orlando 3) dal 15 settembre al 4 novembre. Il titolo Ferita evoca in particolare una serie di opere in grande scala con cui JR ha iniziato ad intervenire su storiche architetture di alcune grandi città come Firenze, Parigi e Roma. I suoi colossali trompe-l’oeil, che aprono squarci sulle facciate di grandi edifici, sono infatti diventati presto conosciuti in tutto il mondo ed elemento riconoscibile della sua pratica artistica che, tuttavia, risulta più ampia e spesso orientata verso tematiche di carattere sociale. Nella mostra organizzata da Galleria Continua le celebri opere di JR vengono raccontate tramite una serie di fotografie, a cui si aggiunge la presenza dell’installazione site-specific “Anamorphose” che, tra una porzione di muro e pavimento della galleria, rivela uno scorcio incredibilmente suggestivo di Roma.