Che si tratti di una rigenerante sessione di shopping o del classico ed irrinunciabile aperitivo con gli amici, a tutti piace mettere il naso fuori di casa senza che la meta da raggiungere sia necessariamente il banco di scuola, l’università o il lavoro. Se poi ci si trova tra le vie di una città il divertimento è assicurato, poiché la proliferazione di luoghi e attività per passare il proprio tempo libero permettea ognuno di trovare ciò che più si addice ai propri gusti ed interessi. Non mancano, però, musei e gallerie, spazi che da sempre popolano le nostre città rendendole significative anche dal punto di vista culturale. Dunque, se siete alla ricerca di un posto dove il tempo libero incontra la conoscenza e amate l’architettura, il design o l’arte, vi suggeriamo tre mostre che non potete perdervi a Milano, Rivoli e Reggio Emilia durante il mese di novembre.
Pittura Italiana Oggi sponsored by Maison Valentino
Ormai è un appuntamento fisso quello con Triennale Milano (Viale Emilio Alemagna 6), che ogni mese ci propone nuovi progetti espositivi da esplorare e conoscere. Questa volta lo fa in collaborazione con Maison Valentino presentando Pittura italiana oggi. Inaugurata lo scorso 25 ottobre e visitabile fino all’ 11 febbraio 2024, la mostra presenta la curatela di Damiano Gullì che ha dato copro a un’ampia collettiva dove trovano spazio le opere di 120 artisti e artiste italiani nati tra il 1960 e il 2000. Un vasto corpus di opere, rigorosamente appartenenti alla pittura contemporanea italiana che con Triennale Milano condivide un duraturo rapporto, spalanca una finestra sulla scena pittorica dello stivale rendendo visibili i profondi cambiamenti che hanno interessato la disciplina negli ultimi decenni. Le opere di artisti come Pierpaolo Campanini, Chiara Enzo e Pietro Moretti, sono state realizzate negli ultimi tre anni e si susseguono negli spazi espositivi grazie all’allestimento firmato Italo Rota. A ciò si aggiungono interventi site-specific che contribuiscono a restituirne un’immagine completa e dettagliata, intergenerazionale e caleidoscopica della pittura italiana oggi.
Michelangelo Pistoletto. Molti di uno
Al Castello di Rivoli (Piazzale Mafalda di Savoia), uno dei musei da sempre più rilevanti in tema di arte contemporanea situato nell’area metropolitana di Torino, prende il via dal 2 novembre e fino al 25 febbraio 2024 una grande personale dedicata a Michelangelo Pistoletto per celebrare il suo novantesimo compleanno. All’artista, che al museo vede regolarmente esposta la sua celebre Venere degli stracci (1967), è stata concessa la possibilità di intervenire all’interno di una lunga ala del museo che, per l’occasione, è diventata il teatro su cui esibire i risultati e le riflessioni di un’autoanalisi operata retrospettivamente nei confronti del proprio percorso artistico. Curata da Carolyn Christov-Bakargiev, direttore del museo, e da Marcella Beccaria, la mostra si articola come il percorso all’interno di un contesto urbano, dove 29 spazi architettonici diventano i contenitori atti ad ospitare le opere e gli interventi artistici. Michelangelo Pistoletto. Molti di uno sarà l’occasione per immergersi all’interno della mente dell’artista che, dagli esordi nell’Arte Povera agli iconici quadri specchianti, ha affrontato lungo la sua intera carriera una pluralità di temi che abbracciano quasi ogni aspetto della nostra esistenza.
Felicitazioni! CCCP-Fedeli alla Linea 1984–2024
Con un agile salto pindarico, ci distacchiamo completamente dall’arte contemporanea e approdiamo nel mondo della musica, decisamente più raro da trovare protagonista di una mostra. Per farlo ci dobbiamo spostare a Reggio Emilia dove, presso i Chiostri di San Pietro (Via Emilia San Pietro 44/C), è in corso Felicitazioni! CCCP-Fedeli alla Linea 1984–2024. La mostra, inaugurata lo scorso 12 ottobre e aperta fino all’11 febbraio 2024, è stata promossa da Fondazione Palazzo Magnani e vede come protagonisti i CCCP-Fedeli alla Linea, gruppo che ha rappresentato una delle esperienze più interessanti della storia del punk e che, a 40 anni dal lancio del suo primo EP “Ortodossia”, si vede raccontato tramite fotografie, suoni, abiti e installazioni nella propria città natale. Si tratta di un vero e proprio viaggio nel mondo del gruppo che a Berlino ha trovato terreno fertile per le proprie idee, con approfondimenti prevalentemente incentrati sulla genesi e i retro scena dei dischi che hanno usato per diffondere la musica e comunicare i propri ideali.