Che si tratti di una rigenerante sessione di shopping o del classico ed irrinunciabile aperitivo con gli amici, a tutti piace mettere il naso fuori di casa senza che la meta da raggiungere sia necessariamente il banco di scuola, l’università o il lavoro. Se poi ci si trova tra le vie di una città il divertimento è assicurato, poiché la proliferazione di luoghi e attività per passare il proprio tempo libero permettea ognuno di trovare ciò che più si addice ai propri gusti ed interessi. Non mancano, però, musei e gallerie, spazi che da sempre popolano le nostre città rendendole significative anche dal punto di vista culturale. Dunque, se siete alla ricerca di un posto dove il tempo libero incontra la conoscenza e amate l’architettura, il design o l’arte, vi suggeriamo tre mostre che non potete perdervi a Milano, Roma e Nuoro durante il mese di dicembre.
Ron Mueck
Fresca di inaugurazione, avvenuta solamente lo scorso 5 dicembre, la nuova mostra di Triennale Milano (Viale Emilio Alemagna 6) porta nelle proprie sale le disorientanti sculture di Ron Mueck. L’artista australiano apre così la sua prima mostra personale in Italia e lo fa con una selezione di sei sculture iperrealiste, provenienti dalla collezione di Fondation Cartier, e un’installazione che da sola giustifica la visita. Si tratta di Mass (2017) e coinvolge ben cento imponenti sculture a forma di teschio umano tramite le quali l’artista riesce a creare, all’interno dello spazio espositivo, un paesaggio desolato che sembra presentarsi come ciò che resta di un passato sconosciuto eppure inaspettatamente familiare. Gli enormi teschi sono ammucchiati, ribaltati e disposti in maniera apparentemente casuale, riuscendo a dare forma a un luogo da attraversare in cui il visitatore può immergersi completamente per esplorarlo. La mostra sarà visitabile fino al 10 marzo 2024.
Grotto
Per introdurre la prossima mostra della nostra selezione ci dobbiamo spostare a Roma e, più precisamente, negli spazi di Gomma (via Augusto Dulceri 45), una galleria d’arte nata con l’obiettivo di valorizzare i talenti emergenti che espone all’interno della propria sede ricavata da un’ex motofficina oggi rigenerata. Qui è in corso Grotto, la prima mostra italiana delle artiste australiane Honey Long e Prue Stent curata da Camilla Carè. Si tratta di un’indagine dal sapore surreale che prende come materia di lavoro i corpi delle stesse artiste e li presenta attraverso prospettive inattese e adottando punti di vista inconsueti. Ad emergere dagli scatti presentati, infatti, è un concetto di femminilità che esula dai canoni e dalle rappresentazioni a cui siamo stati abituati, raccontando per immagini dimensioni dell’essere che toccano la sfera dell’introspezione e sperimentano fino al non-umano. La mostra, che ha aperto le proprie porte lo scorso 24 novembre sarà visitabile fino al 31 dicembre.
Il Resto dell’Alba
Concludiamo con la mostra Il Resto dell’Alba, anch’essa inaugurata il 24 novembre e che si protrarrà fino al 3 marzo 2024. La cornice è quella del MAN (via Sebastiano Satta 27), il Museo d’Arte di Nuoro, che aggiunge al proprio programma espositivo dedicato al dialogo tra arte e architettura un contributo progettato da Patrick Tuttofuoco e Pininfarina Architecture, insieme alla curatrice Maddalena d’Alfonso. L’artista e lo studio di architettura, guidato dall’architetto Giovanni de Niederhäusern, hanno unito le forze per realizzare un’installazione site-specific che si propone di rendere tangibile l’ipertecnologia del digitale. Il risultato è un ambiente immersivo, il cui volume è circoscritto da una copertura sinuosa realizzata interamente da alluminio ed è frutto della progettazione parametrica. Al suo interno si manifestano due corpi dal forte valore simbolico: un sole doppio di tubi al neon, che infonde le vibrazioni cromatiche dell’alba in tutto lo spazio, e una teca contenente tre piccole sculture d’epoca nuragica. Futuro e passato vengono così fatti coesistere in uno spazio amplificato dagli stimoli sensoriali in cui il visitatore è chiamato a muoversi per esplorarlo.