Che si tratti di una rigenerante sessione di shopping o del classico ed irrinunciabile aperitivo con gli amici, a tutti piace mettere il naso fuori di casa senza che la meta da raggiungere sia necessariamente il banco di scuola, l’università o il lavoro. Se poi ci si trova tra le vie di una città il divertimento è assicurato, poiché la proliferazione di luoghi e attività per passare il proprio tempo libero permette a ognuno di trovare ciò che più si addice ai propri gusti e interessi. Non mancano, però, musei e gallerie, spazi che da sempre popolano le nostre città rendendole significative anche dal punto di vista culturale. Dunque, se siete alla ricerca di un posto dove il tempo libero incontra la conoscenza e amate l’architettura, il design o l’arte, vi suggeriamo tre mostre che non potete perdervi a Parma, Venezia e Milano e durante il mese di settembre.
Il Surrealismo e l’Italia
100 anni fa, André Breton pubblicava il Manifesto del Surrealismo, il documento che segna l’inizio ufficiale di uno dei movimenti artistici più affascinanti e folle della storia. Per celebrare questo anniversario, Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo presso Parma, ospiterà più di 150 opere di artisti del calibro di Magritte, Dalí e Miró, dando vita alla mostra “Il Surrealismo e l’Italia”. L’esposizione, curata da Alice Ensabella, Alessandro Nigro e Stefano Roffi, si sviluppa in due grandi capitoli: il primo dedicato al Surrealismo internazionale e ai principali esponenti di questa corrente, il secondo incentrato maggiormente sui protagonisti della scena surrealista italiana. La mostra diventà così un percorso che mette in luce l’incredibile vastità di mezzi e linguaggi che il Surrealismo ha introdotto nel mondo dell’arte, trasformando la percezione della realtà e lasciando un segno indelebile nell’immaginario artistico.
Homo Faber 2024 “The Journey of Life”
Homo Faber è un movimento culturale dedicato alla maestria artigiana europea, un progetto che si articola in eventi culturali, programmi educativi e workshop con il fine di promuovere e valorizzare il “saper fare”, l’artigianato d’alta gamma che si trasforma in arte e design. Giunta alla sua terza edizione, il tema scelto per l’edizione 2024 della biennale Homo Faber è “The Journey of Life”, e vede alla direzione artistica nientedimeno che Luca Guadagnino, affiancato dal giovane architetto Nicolò Rosmarini. Come suggerisce il nome, la mostra, allestita negli spazi della Fondazione Giorgio Cini presso l’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia è pensata come un viaggio in 10 tappe che ripercorrono la vita umana, attraverso oggetti che accompagnano i momenti più preziosi dell’esistenza dalla nascita fino all’aldilà. Le opere esposte sono più di 800, provenienti da 70 paesi e nati dalle sapienti mani di più di 400 artigiani, spaziando dal concetto di “Crescita”, inteso come momento di apprendimento in età al tema dei “Sogni”, con 30 abiti in maglia firmati ALAÏA.
Io sono un drago – La vera storia di Alessandro Mendini
Settembre è anche uno degli ultimi momenti per andare a visitare “Io sono un drago – La vera storia di Alessandro Mendini”, una retrospettiva sul celebre architetto e designer italiano organizzata nello spazio Cubo di Triennale Milano in collaborazione con Fondation Cartier pour l’art contemporain. Il titolo non è casuale: “Io sono un drago” si ispira infatti a uno dei più emblematici autoritratti di Mendini, sottolineando l’intenzione di Fulvio Irace – curatore della mostra – di mettere in luce le personalità poliedrica e sfaccettata del creativo. E il concetto di “drago” è al centro anche del progetto espositivo di Pierre Charpin, articolato in sei nuclei tematici per creare continuità tra i molteplici e differenti lavori di Mendini. Dai già citati autoritratti a oggetti fuori scala, da lavori architettonici a opere risalenti agli anni del radical design: oltre 400 lavori permettono al visitatore di capire davvero chi era Alessandro Mendini, un creativo capace di lasciare ancora a bocca aperta rivelando la magia e il fascino anche nel quotidiano. l’incanto del quotidiano.