Oggi si parla facilmente di collaborazioni nell’ambito della moda, ma quando nei primi anni Duemila l’allora direttore creativo di Louis Vuitton Marc Jacobs ne propose alcune la storia era assai differente. Il designer, chiamato a ricoprire un ruolo particolarmente importante ai vertici di una delle maison di lusso per eccellenza, portò infatti una visione del tutto fresca e innovativa stringendo dei sodalizi con personalità creative non propriamente vicine a quel circolo. Uno di questi fu quello con Takashi Murakami, la cui carriera artistica stava decollando tra i musei e le gallerie di tutto il mondo. Insieme i due diedero vita a una serie di creazioni diventate fin da subito iconiche grazie al sorprendente mix di savoir-faire ed estetica pop che strizzava l’occhio alla cultura collezionistica dell’inizio del ventunesimo secolo.
L’universo immaginifico e colorato dell’artista nato a Tokyo negli anni Sessanta si riversò con inaspettata spontaneità sui codici stilistici del brand francese, impersonando un approccio dirompente che soddisfò l’ancora inespresso bisogno del pubblico di contaminare i canoni formali in voga fino a quel momento. Il risultato fu ovviamente un successo e i prodotti generati da quella partnership vennero ampiamente omaggiati, contraffatti, citati in film e indossati da celebrities di ogni tipo fino al punto di essere riconosciuti come il “crossover definitivo“.
“Ho lavorato con Louis Vuitton 20 anni fa e da allora ho collaborato con molti altri, ma ho sempre pensato che il suo team sia quello che lavora di più e che abbia la massima concentrazione e qualità. Ogni volta che cerco di fare qualcosa di simile a Louis Vuitton nel mio studio, mi rendo conto di quanto sia difficile, quindi penso che ogni aspetto di curato dalla Maison, dalla comunicazione agli atelier, sia davvero straordinario.”
Takashi Murakami
A vent’anni dal debutto di questa pietra miliare simbolo dell’incontro tra arte e fashion system, la collezione Louis Vuitton x Takashi Murakami è pronta a tornare con una riedizione gioiosa e celebrativa che arricchisce e rielabora i design originali per riaffermare il suo impatto.
Il progetto, composto da oltre 200 creazioni inedite, si presenta dunque come il ritratto moderno di un legame capace di trascendere le tendenze e il passare del tempo, il quale verrà celebrato attraverso un viaggio immersivo in più tappe che spazierà da vetrine a pop-up store dedicati, oltre ad attivazioni speciali e una campagna pubblicitaria con protagonista l’attrice Zendaya ritratta dai fotografi olandesi Inez e Vinoodh.
Dal punto di vista realizzativo, oggi il risultato dei progressi della tecnologia offre una maggiore definizione grafica rispetto al passato, con una migliore vivacità dei colori e un’elevata precisione dei caratteri, tra cui la caleidoscopica reinterpretazione del leggendario monogram LV. Per quanto riguarda invece il significato e lo storytelling, la capsule collection prosegue la combinazione tra l’arte tradizionale giapponese, la fantascienza, gli anime e gli stravaganti personaggi kawaii con gli articoli che hanno reso celebre il marchio.
L’assortimento propone dunque borse, foulard in seta, occhiali da sole, gioielli, calzature, fragranze, bauli, piccola pelletteria, accessori e prodotti lifestyle.
Entrando nello specifico, la capsule ruota attorno alle opere che hanno contraddistinto il movimento Superflat, dal Monogram Multicolor composto da 33 colori diversi all’iconografia del Panda, passando per i fiorellini sorridenti e il simbolo LV Hands. Tali artwork si estendono su modelli come la Speedy, la Dauphine, la Soft, la OnTheGo, la Venice, la Alma BB, il Vanity Pouch, la PM Chain, la Keepall, il Mini Square Trunk e la Nano Diane, oltre a portafogli, cappellini, cinture, cover per passaporto e uno skateboard.
Il primo capitolo della linea sarà disponibile a partire dal 3 gennaio. Un secondo drop sarà lanciato in marzo e si concentrerà sul motivo “Cherry Blossom”, mentre l’ultima tranche verrà presentata a metà anno.