Non era facile aspettarsi una decisione del genere ma la Serie A ha deciso di passare al digitale. Sky infatti non sarà più la principale emittente del massimo campionato italiano, questo primato passerà a DAZN che ha acquisito i principali pacchetti di trasmissione dal 2021 al 2024.
DAZN ha offerto 840 milioni all’anno per il pacchetto 1 e 3. Il primo di questi garantisce 7 delle 10 partite a giornata in esclusiva, mentre il pacchetto 3 include altre 3 partite in co-esclusiva con un altro emittente. La cifra da 840 milioni annui è stata accettata dalla grande maggioranza delle presidenze, precisamente 16 su 20, con la sola eccezione di Genoa, Crotone, Sampdoria e Sassuolo. Tutte le big hanno più volte spinto per una maggiore presenza digitale, mentre il più fiero sostenitore di Sky è sempre rimasto Ferrero, presidente della Sampdoria che non a caso ha votato contro. Nel pacchetto 3 potremmo vedere la comparsa di una nuova emittente per la trasmissione in co-esclusiva, parliamo infatti di TIM, partner stabile di DAZN sul territorio italiano.
Ancora libero è il pacchetto 2 che porta al suo mulino 3 partite in coabitazione con una seconda emittente. Facile pensare che si tratterà di Sky, la quale aveva già fatto un’offerta e vanta anche di diritti di non competizione. Questo pacchetto dovrà essere assegnato entro lunedì 29 marzo e al momento l’offerta è di 70 milioni annui. Ciò porta il complessivo a 910 milioni per i tre pacchetti, solo 63 milioni in meno rispetto al totale del triennio 2018-21, una perdita minima se si considerano le cifre più basse che si vedono al momento per via del COVID.
Il valore totale dei diritti TV della Serie A non può ancora essere calcolato dato che mancano ancora gli accordi per la trasmissione in alcuni paesi ma la cifra complessiva fa ben sperare: già vanno aggiunti i 62.6 milioni stagionali pagati da CBS per la trasmissione negli Stati Uniti.