Un campo galleggiante per la presentazione dei nuovi completi da tennis di adidas

La stagione tennistica 2022 è appena iniziata ma siamo già alla vigilia del primo grande appuntamento della stagione: gli Australian Open. Abbiamo assistito nelle ultime settimane a presentazioni di nuovi accordi commerciali per il nuovo anno e nella giornata dell’11 gennaio adidas ha stupito tutti con la presentazione del nuovo materiale tecnico che gli atleti utilizzeranno durante lo Slam Australiano, in quanto è stata realizzata su un campo da tennis galleggiante nel mezzo del reef australiano.

La Barriera Corallina è uno degli ecosistemi più complessi e con più biodiversità in tutto il pianeta terra e rischia, come molti altri ecosistemi, di essere distrutto irrimediabilmente dall’inquinamento di plastica. Per questo motivo, e per cercare di sensibilizzare il più possibile le persone e gli appassionati di sport, adidas ha deciso di presentare la nuova collezione tecnica da tennis su un campo galleggiante nel mezzo della Grande Barriera Corallina, mentre gli ex-campioni Ian Thorpe, Jess Fox, Nathan Cleary e Steph Claire Smith giocavano una partita con indosso il nuovo abbigliamento tecnico.

I completi sono stati realizzati con l’utilizzo del filato di poliestere Parley Ocean Plastic™️, ovvero un filato ottenuto grazie al riciclo di plastica proveniente dagli oceani. Le divise sono ispirate allo splendido parco marino del Queensland, facente parte della Grande Barriera Corallina, e verranno utilizzate dagli atleti sponsorizzati adidas per disputare le partite degli Australian Open.

Per realizzare il progetto, adidas ha lavorato fianco a fianco con la Great Barrier Reef Marine Park Authority (GBRMPA) trasformando la superficie superiore di una chiatta perfettamente funzionante in un campo da tennis galleggiante e del tutto ecosostenibile. La superficie del campo sarà convertita in un campo sportivo e donato a una scuola locale di Townsville.

Ho visitato posti incredibili fin da piccolo, nel frattempo l’inquinamento è peggiorato anno dopo anno, e quelli che erano luoghi incontaminati oggi non lo sono più. Quando guardiamo cosa sta succedendo e al fatto che possiamo tornare in alcuni di quei luoghi remoti e trovare plastica nelle spiagge, è terribile. La plastica è l’unica cosa che non ha una fine. Esisterà nell’ambiente per sempre. Tutto il resto a un certo punto morirà. La plastica no. Il problema va affrontato subito.

Ian Thorpe