La MotoGP è ripartita e per questo abbiamo deciso di dedicare un articolo a uno dei più grandi miti sportivi ancora in attività: Valentino Rossi.
Se esiste, infatti, una figura che si può avvicinare all’immagine mitologica di Michael Jordan, questi è sicuramente Valentino Rossi.
Più volte abbiamo raccontato di come MJ sia lontano da qualunque grande sportivo, che si tratti di Maradona o Pelé nel calcio, Roger Federer o Andre Agassi nel tennis, Tiger Woods nel golf o Muhammad Ali nella boxe. Tutti a modo loro sono riferimenti all’interno del proprio movimento, chiunque li conosce ma nessuno è e sarà mai come Jordan.
Nessuno a parte Valentino Rossi. La MotoGP è uno sport che non ha lontanamente il seguito del calcio o del basket, ma nemmeno della boxe o della Formula 1, eppure Vale è conosciuto da tutti gli sportivi di tutto il mondo, i quali lo vedono come un riferimento e un idolo.
Ciò che lo contraddistingue dagli altri non è solo il talento nel suo lavoro ma la personalità strabordante, che già dai primi anni di professionismo era evidente. La sua unicità era chiara già a inizio carriera, nessuno prima di lui si era inventato le esultanze a tema nel mondo del motociclismo e così per anni, ad ogni gran premio, gli spettatori non aspettavano altro che vedere cosa si sarebbe inventato Vale per festeggiare la vittoria. Da Robin Hood alla Bambola Shiffer, ha sempre trovato il modo di sorprendere.
Anche davanti ai microfoni non è mai stato banale, attirando la simpatia dei suoi fan e l’antipatia dei suoi detrattori, ma come diceva qualcuno “l’importante è che se ne parli”.
Proprio le sue rivalità, da quella epica con Max Biaggi alle più recenti con Jorge Lorenzo e Marc Marquez, hanno permesso al movimento di attirare maggiore attenzione. E proprio l’odiato Lorenzo un mese fa ha lanciato un segnale di pace dichiarando:
Valentino Rossi è il Michael Jordan del motociclismo.
Jorge Lorenzo
Jordan è un idolo a 360 gradi, lo sappiamo. Solo per fare un esempio, Massimo Ambrosini e Marco Materazzi non hanno mai nascosto che dietro la scelta del proprio numero di maglia ci fosse la passione per quel signore che con la casacca 23 dei Bulls dominava la NBA. E a sua volta MJ non ha mai nascosto la sua stima per Valentino, così come il sopracitato Materazzi ha sempre menzionato Rossi tra i suoi idoli sportivi.
Ma pure Rafael Nadal, Roger Federer, Diego Armando Maradona e Lewis Hamilton, per citarne alcuni, non hanno mai mancato di mostrare la loro stima nei confronti del Dottore. Nel giorno del suo 40esimo compleanno, ad esempio, tantissimi sportivi hanno voluto fargli gli auguri con post pubblici utilizzando parole importanti.
El Pibe de Oro andò personalmente a Tavullia nel 2008 per presenziare ad una gara rappresentativa e al termine di essa baciò la mano del pilota, definendolo “La Storia”. La sua grande fama gli ha portato followers anche da altre categorie, l’attore americano Brad Pitt, ad esempio, arrivò a dichiarare che, se avesse potuto, sarebbe voluto rinascere Valentino Rossi.
Uno dei motivi per i quali Rossi riceve così tanta stima dai colleghi sportivi, però, è sicuramente la passione con la quale continua a gareggiare in MotoGP, nonostante non abbia più la moto migliore e nonostante abbia colleghi più giovani di lui. La sua grinta e fame rimangono la stessa e fa specie vedere un campione di 41 anni con 9 titoli all’attivo (tra MotoGP, 250 e 125) non mollare di un centimetro.
La sua longevità sportiva è diventata un’ispirazione e una motivazione per i suoi rivali, alcuni cresciuti con il suo mito, e che ora si trovano a rivaleggiare con lui. Ad esempio Marc Marquez, il quale da piccolo aveva i poster di Valentino in camera.
Nel 2017 tornò in pista dopo soli 21 giorni da una doppia frattura alla gamba, arrivando 5°. Questa sua caratteristica, probabilmente, è la più apprezzata dagli sportivi, che come lui sanno cosa vuol dire dover ricercare stimoli per continuare a competere ad alti livelli dopo tanti anni in vetta.
Se poi vogliamo trovare un altro punto comune con MJ, anche Valentino ha dimostrato le sue capacità imprenditoriali, lanciando alcuni anni fa il suo brand di abbigliamento e accessori: VR46. Diversi colleghi, quali Dani Pedrosa, Carl Crutchlow, Mark Vinales e Marc Marquez (che però ha rescisso il contratto dopo gli screzi del 2015) hanno firmato per il brand. Ma anche marchi importanti come Lamborghini e Juventus hanno in passato collaborato con VR46.
Non è finita qui. Così come Jordan è azionista dei Charlotte Hornets, anche Rossi ha una sua scuderia, cioè il Team VR46, che fa correre giovani piloti in Moto2 e Moto3. Senza dimenticare l’Academy, una fucina di talenti con sede a Tavullia. Tavullia, che grazie al pilota è ormai diventata meta di pellegrinaggio e ogni anno accoglie più di 20000 fan.
Una cosa è certa, la Moto GP non sarà più la stessa nel momento in cui Rossi deciderà di appendere il casco al chiodo.