Il Vellus Aureum di ZEGNA

Per ZEGNA, la morbida e raffinata fibra Vellus Aureum rappresenta la ricerca dello straordinario: un testimone che continua a passare di generazione in generazione come etica imprenditoriale e come sigla di stile. Nel 1963 fu infatti Ermenegildo Zegna a istituire i Wool Trophy Awards in Australia per supportare gli allevatori nella loro ricerca della lana più sottile al mondo.

La nuova collezione del brand rende omaggio proprio a questo mindset, con una location fatta di colline ricoperte di erba su cui i modelli si muovono richiamando il verde e i paesaggi australiani come simbolo di continuità tra uomo e natura, nonché di connessione tra mondi e mestieri geograficamente distanti ma collegati. 

Il direttore artistico Alessandro Sartori, che considera la moda una questione creativa e comportamentale, promuove quindi un diverso sguardo alle radici, rispettoso nello spirito e libero nell’interpretazione con un tocco inconfondibilmente italiano.

“Il modo in cui abiti, storia personale e atteggiamenti si fondono è per noi centrale. In questa collezione i capi sono scelti con nonchalance e mescolati spontaneamente raccontando un incontro di generazioni nel nome dello stile italiano. L’uomo che ho in mente prende da un guardaroba in cui i pezzi sono stati collezionati nel corso dei decenni, per il loro valore emotivo e materiale. Lavorando con lane lavate e Vellus Aureum siamo stati in grado di trasferire la vita vissuta sui capi. C’è qualcosa di tipicamente torinese in questa collezione, nell’atteggiamento colto che le forme suggeriscono e nel modo noncurante in cui vengono indossate, che è una maniera peculiare di essere italiani.”

Alessandro Sartori, direttore creativo di ZEGNA

Di conseguenza, questa stagione, il guardaroba originale del fondatore del marchio è al centro dell’attenzione per le forme da lui predilette, che ispirano direttamente capi e costruzioni. La silhouette è dunque decostruita, i volumi sono avvolgenti e le proporzioni sono ripensate con macro-pattern che sottolineano il gioco delle proporzioni. 

Parliamo di blazer destrutturati con chiusure basse a due bottoni, cappotti oversize con colli in pelliccia di cashmere che arrivano fino al ginocchio e blouson ampi con revers o colletti alti ed elastico in vita. La maglieria è invece fatta di texture tattili, dense e soft, mentre la color palette va dal grigio al marrone.