Il Watford lascia adidas per Kelme

Kelme diventerà lo sponsor del Watford dalla prossima stagione, sostituendosi ad adidas. Il marchio spagnolo può essere meno blasonato di quello tedesco, ma la scelta del Watford è calcolata e ben più remunerativa. Capiamone il motivo.

L’accordo che attualmente lega il Watford con adidas scade a fine stagione, con l’opzione del rinnovo per la stagione 2020-21 che non verrà esercitato dalla famiglia Pozzo. Il brand tedesco portava nelle casse inglesi solo 1 milione di euro all’anno, una cifra certamente non esorbitante, lontana dai canoni della Premier League. Solo lo Sheffield United (adidas) prende la stessa cifra, 450mila euro in meno del Bournemouth (Umbro). L’accordo con Kelme è un quadriennale da 11 milioni, quindi 2,75 milioni annui, cifra che permette al Watford di superare anche Burnley (Umbro) e Brighton (Nike).

La scelta di Kelme non è solo economica, ma anche incentrata sul bacino di mercato. Il marchio spagnolo è infatti al suo debutto in Premier League e può contare su un solido mercato e retailer in Spagna, Sud America e Cina. Kelme infatti è tremendamente forte nel principale paese asiatico, essendo sponsor della China League One e League Two (seconda e terza serie cinese), oltre che una decina di squadre tra Cina, Hong Kong e Taiwan.

Il Watford sta portando avanti un trend che è sempre più comune: lasciare nomi altisonanti come Nike e adidas accade spesso nel grande calcio. Legarsi a brand più piccoli porta a una maggiore attenzione da parte del brand, con una minore possibilità di avere maglie standard, create con semplici template. Una brand identity più concreta e studiata porta a una crescita di notorietà, specie ora che il mercato legato al mondo delle maglie da calcio è così grande. Ancora più importante è l’attenzione per i retailer, la distribuzione all’estero è infatti spesso una chiave decisiva negli accordi e il caso del Watford e il legame con la Cina ne è la prova.