“Come posso diventare famoso?” è la domanda che tutti quelli che fanno musica si sono posti almeno una volta nella vita.
A spiegare il processo per portare 6ix9ine al top della sua fama, ci ha pensato Yaksha, collaboratore slovacco del rapper, attualmente in carcere per tutta una serie di reati.
Yaksha ha raccontato, in una recente intervista, come lui e la sua label, la FCK THEM, abbiano creato un piano marketing off-kilter (fuori dagli schemi), chiamato “From Europe Back to America“: sostanzialmente, il manager ha spinto sull’eccentricità del personaggio, dal look al modo di porsi, rendendolo famoso prima in Europa e facendolo sbarcare negli Stati Uniti come artista già affermato nel vecchio continente, data la discreta fan base e il successo acquisiti.
Oltre al supporto finanziario di cui aveva bisogno, Yaksha ha curato ogni singolo aspetto dell’ascesa dell’artista, fino a decidere i posti in cui 6ix9ine doveva e non doveva tatuarsi. La situazione, però, è poi sfuggita di mano, grazie al desiderio costante del rapper di cercare di far parlare di sé a tutti i costi.
Lo stesso ha anche cercato di mettere in guardia l’artista da alcune persone vicine a lui, come il suo ex manager Shotti o altra gente facente parte dell’entourage della Tr3yWay.
“In molti mi hanno scritto su Instagram dicendomi che avrei dovuto prendermi più cura di lui e che avrei dovuto riportarlo in Europa. Lui, invece, ha continuato ad attrarre su di sé l’attenzione di chi vendeva eroina e di chi ammazzava le persone. Ha deciso lui di finire in galera.”
Inoltre, Yaksha ha dichiarato che la FCK THEM sta realizzando un documentario sulla vita di 6ix9ine, in cui sarà mostrata la sua vena artistica e la sua parte più umile. “Ma non vogliamo renderlo un eroe buono: vogliamo raccontare la verità.”