E se vi dicessimo che anche in questo momento state indossando un brand senza saperlo? Sicuramente non ci crederete, ma vi consigliamo di guardare attentamente i vostri capi, soffermandovi in particolare sulle zip. Dite la verità, ora avete visto che ci sono incise le lettere YKK e probabilmente non lo avevate mai notato prima.
Anche se spesso sottovalutate, le cerniere costituiscono una parte assolutamente fondamentale per la struttura di un prodotto, tanto che da quando sono state inventate hanno rivoluzionato nel vero senso della parola il mondo della moda e non. Il suo primo brevetto risale al 1851 e lo dobbiamo a Elias Howe, colui che inventò anche la macchina da cucire. In seguito è stata poi perfezionata dall’ingegnere svedese Gideon Sundbäck e il nome “zip” è stato coniato da B.F. Goodrich con il lancio dei cosiddetti stivali “Zippers”. Il vero successo di questa invenzione è arrivato però solamente negli anni ’30, nel momento in cui ha sostituito definitivamente i bottoni.
Oggi, invece, se pensiamo alla zip non possiamo di certo fare a meno di nominare YKK, ma cosa si cela dietro questa sigla?
Yoshida Kogyo KabushikiKaisha (che tradotto dal giapponese significa Yoshida Industriale Società per Azioni), abbreviato YKK, è un’azienda fondata da Tadao Yoshida il 1° gennaio del 1934 in Giappone. Spinto dal suo incredibile fiuto per gli affari, l’imprenditore ha visto nelle chiusure lampo un enorme potenziale su cui investire con un piano ben preciso. Fin dall’inizio, infatti, oltre a produrre le zip, la fabbrica costruisce in proprio anche tutto il necessario per il processo lavorativo, dai macchinari ai tessuti, fino al packaging. Proprio questo approccio ha permesso alla società di diventare rapidamente leader nel settore, fornendo la maggior parte dei marchi esistenti al mondo. Qualche esempio? Stone Island, YEEZY, 99%IS-, Dior, Nike, adidas, Prada, Ralph Lauren e Gucci, solo per citarne alcuni. Pensate, YKK produce circa la metà delle zip presenti in tutto il mondo, o se preferite, due milioni di chilometri all’anno, che equivalgono a sette miliardi di unità.
Nel 2017 ha fatturato la bellezza di sei miliardi di euro e attualmente vanta quarantamila dipendenti dislocati in ben 71 Stati con una struttura di management che si suddivide in sei blocchi: Nord e Centro America, Sud America, Europa, Medio Oriente e Africa, Cina, Asia e Giappone. Questo sistema è importante perché permette al gruppo di adattarsi alle diverse entità locali. In Italia, per esempio, opera dal 1968 con quattro unità diramate in base alla categoria di produzione.
A partire dagli anni Sessanta, YKK ha cominciato anche ad addentrarsi in ambiti come l’edilizia, l’agricoltura, l’allevamento e l’optoelettronica.
Nonostante al mondo esistano altri potenziali concorrenti, non c’è rivalità per quanto riguarda zip, ma anche borchie, fibbie e velcro. Come vi abbiamo già anticipato, il suo punto di forza sono le cerniere, con un’offerta che essenzialmente può essere suddivisa in cinque diversi modelli. Abbiamo quindi la Excella in metallo spazzolato, che rappresenta il top di gamma, con un design elegante e pulito, anti graffio e anti inceppo grazie ai denti applicati uno a uno; la Excella Light in alluminio, una zip leggera, usata soprattutto per maglieria, capi tecnici e pelletteria; quelle in metallo tranciato, ovvero le più resistenti, nonché ideali per denim e streetwear; quelle a spirale, che essendo più flessibili si adattano a tessuti difficili e calzature con la possibilità di essere anche nascoste; e infine le Vislon, un modello in plastica pressofusa, simbolo di creatività e innovazione, che può assumere molte forme e colori grazie ai pigmenti applicati al materiale in resina poliacetalica.
Alla base di tutto c’è però una sorta di pensiero molto radicato che prende il nome di “Il Ciclo del Benessere“. Questa filosofia si fonda sul alcuni temi etici che si sposano con un modello di business: questo prevede la condivisione del benessere tra i lavoratori e i partner, un’attenzione alla qualità della vita con stabilimenti all’avanguardia e tutela dei dipendenti, un occhio alla sostenibilità con un piano che si impegna a rispettare l’ambiente già dal 1994 e una cura particolare per il cliente, dedita a soddisfare appieno le richieste tramite servizi di personalizzazione e qualità, i quali sono resi possibili da una tecnologia avanzata e da un intero comparto dedicato alla ricerca e allo sviluppo.
E voi avreste mai pensato che dietro a una semplice zip si celasse un mondo tanto vasto?