Può un’azienda di fast fashion diventare sostenibile? Forse non del tutto, ma sono molte le azioni che possono essere attuate per ridurre il suo impatto sull’ambiente. A dimostrarlo è Zara, che il 3 novembre introdurrà un progetto pilota dedicato all’economia circolare nell’ambito della moda.
Col fine di applicare una strategia di sostenibilità concreta aiutando i propri clienti a ridurre gli sprechi, il brand del gruppo Inditex ha annunciato un servizio di riparazione dei suoi capi. In pratica i prodotti potranno essere spediti online o consegnati direttamente in store e pagando una commissione per il servizio verranno riparati e resi entro i dieci giorni lavorativi.
Stiamo chiedendo ai clienti di trovare canali affidabili per i capi che non possono utilizzare, così nulla andrà in discarica. Vedremo come si evolve e come funziona. È una prova. È qualcosa di molto nuovo per l’azienda, quindi vogliamo vedere come funziona nel Regno Unito e ci aiuterà ad avere una panoramica sul mercato reale.
Paula Ampuero, head of sustainability di Zara
Non solo, il marchio presenterà anche una piattaforma di resale attraverso la quale sarà possibile rivendere prodotti usati scansionando il codice a barre interno all’indumento senza la necessità di scattare foto e aggiungere informazioni.
Entrambe le iniziative sono destinate per il momento al Regno Unito, ma col tempo potrebbero espandersi anche in altri Paesi.