L’universo distopico e digitale in cui Balenciaga ci ha voluto portare con la sua sfilata Spring 2022 condotta da deepfake che sostituiscono i modelli reali è stato sicuramente un espediente affascinante. È proprio in questo contesto che Demna Gvasalia ci ha voluto far riflettere sul legame tra autentico e fittizio, astratto e concreto, attraverso una proposta di moda capace di rendere interessante la monotonia e di farci vivere una sorta di cortocircuito tra le dinamiche del fashion, espresso soprattutto dalla reciproca operazione di hackeraggio con Gucci.
Sebbene tutto questo sia stato alquanto soddisfacente per un défilé digitale fuori calendario, c’è stato un altro particolare degno di nota, ovvero la nuova collaborazione con Crocs che prosegue la conversazione cominciata nel 2017 tra una delle più prestigiose maison e un brand altamente controverso. Se il frutto nato da questa prima unione corrispondeva a un’azzardata clog platform, anche questa volta i due marchi non si sono risparmiati e hanno ostentato un’altra versione della tanto discussa calzatura che per l’occasione è stata dotata di un improbabile tacco stiletto.
Tuttavia la partnership non si è limitata soltanto a un modello, ma ce ne ha presentato anche un altro ancor più discutibile. Si tratta di un’interpretazione assai massiccia della ciabatta che prende la forma di uno stivale in gomma con tanto di suola robusta ricalcante quella delle Triple S. L’elemento divisivo non è però strettamente legato al design in sé, ma quanto a una piuttosto sospetta somiglianza con uno dei cavalli di battaglia di Bottega Veneta, il noto Puddle Boot che ha segnato l’era di Daniel Lee. Non soltanto la silhouette vanta una somiglianza decisamente evidente, ma anche le colorazioni sono le medesime, il che suscita una spontanea domanda su un possibile crossover ufficioso tra le due griffe di casa Kering.
Nessuna dichiarazione è stata condivisa in merito e probabilmente si tratta soltanto di una curiosa congettura, ma a questo punto sappiamo che nulla è impossibile.