Anna sta scalando le classifiche con “Bando”, che mangia posizioni giorno dopo giorno e non sembra avere l’intenzione di fermarsi. Tutti ne parlano, dai social ai giornali, perché farlo è inevitabile.
Chi l’avrebbe detto che la scalata di “DNA” sarebbe stata interrotta dal singolo di una ragazzina? Già, perché se fino alla scorsa settimana in prima e seconda posizione su Spotify Italia trovavamo “Good Times” e “Boogieman”, adesso in cima al podio si staglia pesantemente “Bando”, e non solo lì. Anna appare anche al numero uno di Spotify Viral Italia, Apple Music Italia e – leggete bene – al quarto posto in Spotify Viral Global.
La voce di Anna ci è entrata in testa nell’ultimo mese, un suono ripetitivo, insistente, che ci siamo trovati ad ascoltare involontariamente nella nostra quotidianità. Prima dalle radio, poi dagli amici, le discoteche, i giornali. “Bando” si è fatta sempre più forte fino a portarci alla scoperta del volto di una sedicenne e di un fenomeno che non potevamo ignorare.
Scoprendo la sua ascesa improvvisa, riuscita grazie al suo modo strafottente di rappare sulla cassa dritta, non abbiamo potuto che pensare a un successo che ci ha accompagnato dieci anni fa. “Pompo Nelle Casse” dei Power Francers è stato un inno del secondo decennio degli anni duemila, forse il primo brano in cui potevamo ascoltare una parvenza di rap su musica elettronica. Katerfrancers, la cantante del gruppo, all’epoca aveva 21 anni, Anna soltanto 16, e questo ci dimostra la frenesia degli anni in cui viviamo, che quasi ci spaventa, perché “velocità” è diventata ormai la parola d’ordine.
Due brani lontani negli anni, che fotografano epoche e ambienti diversi, ma che utilizzano lo stesso metodo per arrivare dritti all’ascoltatore, ovvero la scelta di parole in funzione del beat. Tutto quello che troviamo nella loro intenzione è la creazione di un immaginario: Anna porta il blocco, i Power Francers portavano le discoteche.
Dico cose che non hanno molto senso ma il sound e il mio flow entrano in testa. Il Booster non l’ho mai avuto, mi piaceva il suono della parola.
Anna al Corriere della Sera
Quello che i Power Francers si guadagnarono con “Pompo Nelle Casse”, Anna se lo è preso con “Bando”: un contratto discografico con la Virgin Records. Una porta spalancata sulle infinite possibilità dell’ambiente musicale, una rivincita su coloro che non ci hanno mai creduto. Ma questo è solo l’inizio, Anna sembra avere in serbo diversi progetti e soprattutto ha gli occhi puntati addosso da diversi elementi della scena rap. Una foto con Shiva sul suo profilo, il “no cap” nelle storie di Tedua e i complimenti di DEV che si augura l’avanzata di questa nuova wave.
Veloce però è anche il tempo con cui le persone si dimenticano, pronte ad accogliere il nuovo fenomeno che le radio o le piattaforme decidono di propinarci, ed è qui che si vede la bravura dell’artista. Anna è determinata, lo si legge nei suoi occhi e si sente dalla sua voce, è cresciuta al fianco di idoli che le hanno insegnato come stare in piedi, Nicki Minaj è una di queste. Sogna il featuring con Bhad Bhabie e non si fa scrupoli nel puntare in alto.
A proposito, nel caso foste tra quelli che potrebbero dimenticarla in fretta, la troverete a giugno sul palco del Nameless.