Quando angeli e diavoli si incontrano succede un casino. È questo che sono i BNKR44, un gruppo di artisti visibilmente diversi tra loro, uniti però dalle stesse intenzioni e le stesse volontà.
Poliedrici e attenti a tutto ciò che hanno intorno, i BNKR44 sono sicuramente conosciuti per la loro musica, ma arte e design – e tutto ciò che concerne essere artista – non sono mai stati fuori dai loro interessi, anzi. Sui loro palchi hanno portato opere d’arte e al loro pubblico hanno proposto ogni tipo di merch: maglie, orecchini, collane, fanzine. Il tutto, vestiti in maniera impeccabile e sempre riconoscibile.
Sta proprio in questo la loro forza. La cura dei progetti a 360 gli ha permesso non solo di spiccare all’interno dei dischi di altri, ma anche di portare a casa collaborazioni che con il mondo della musica c’entrano poco o niente. Negli ultimi mesi sono stati i brand di moda a interessarsi, e non per averli come volto, bensì per dargli il grande privilegio di avere carta bianca per realizzare prodotti da zero. Se prima era una tee con Garment Workshop, brand di Federico Barengo, oggi i BNKR44 hanno realizzato un pantalone in collaborazione con ANGELDEVIL.
BNKR44, di fatto, non doveva essere il nome di un gruppo di musicisti, bensì di un’etichetta, un insieme di persone che vogliono esprimersi. «È diventato il progetto BNKR44 perché a un certo punto ci siamo trovati qua con un sacco di persone interessate alla musica, eravamo anche molto di più di quelli che siamo adesso», ci spiegano i ragazzi direttamente da Villanova, una frazione tra Empoli e Firenze. «Lavoravamo ai nostri progetti singoli. Poi è successo che a un certo punto, per una scommessa o per destino, è nato il primo progetto collettivo su SoundCloud. Ed eccoci qua», ci dice Erin «con la gente che non aveva capito che BNKR44 era l’etichetta dei sei artisti singoli, e ora è diventato il collettivo più figo d’Italia».
Semplicemente, a un certo punto, è il pubblico che ha deciso che cosa fosse BNKR44, dandogli una forma e un ruolo. «Le persone hanno deciso che il progetto da spingere era quello collettivo, e allora abbiamo detto vabbè, coltiviamo questa roba che interessa».
È evidente, però, che l’indole non si nasconde, e ciò che siamo prima o poi emerge. La creatività del collettivo è infatti in qualche modo venuta fuori. «C’è chi è effettivamente interessato e fa più ricerca personale, e chi invece si fa seguire da chi ci veste. Alla fine, in modi diversi, partecipiamo tutti al processo creativo». Ognuno là dentro ha il proprio stile, Piccolo, Erin, JxN, Fares, Faster e Caph sono tutti quanti visibilmente diversi, ed è per questo che è necessario trovare una chiave di lettura che vada bene per tutti, ma che allo stesso tempo metta in risalto il carattere personale.
A far questo non sono soli, perché BNKR44 si affianca a una serie di persone che, facendo parte di quel luogo da cui il gruppo ha preso il nome, li ha sempre seguiti nell’estetica sin dai primi live. Se a tenere le fila di tutto è Gherardo, a curare lo stile dandogli una direzione sono Ginevra, Elia e Gaia, che nel tempo hanno preso il nome di Maledizione. «I primi vestiti che abbiamo fatto erano per il tour e i ragazzi sono sempre stati molto partecipi in questo, Piccolo in particolare ci sta molto dietro, non solo per sé stesso: vuole che tutti si sentano rappresentati e parte del progetto allo stesso modo».
Dal merch riconoscibile, rilasciato a volte in pezzi unici, a volte lanciato dal palco, i BNKR44 sono riusciti a trasmettere una passione al dettaglio che raramente vediamo attorno ai progetti musicali. Quando è arrivata la proposta di ANGELDEVIL, brand risorto dopo 20 anni dalla sua nascita, è stato subito chiaro che la possibilità di produrre un pantalone sarebbe stata un’ottima occasione.
«Per il progetto ANGELDEVIL siamo partiti dalla ricerca d’archivio. Abbiamo trovato vecchi esempi di jeans e campagne pubblicitarie, e da lì abbiamo abbiamo fatto i disegni, la selezione dei tessuti, e tutto ciò che c’è dietro al modello». Ciò che è venuto fuori è un jeans con una costruzione molto diversa dai classici modelli, con gamba bootcut e un disegno sul retro che reinterpreta le ali di ANGELDEVIL inserendo nome del gruppo.
«Le nostre richieste non erano troppo facili. Ci sono stati un bel po’ di tentativi per capire cosa volevamo, cosa fosse fattibile, cosa avrebbe anche poi potuto funzionare sia dal punto di vista di pantalone femminile e maschile, e abbiamo trovato un compromesso che ci ha lasciato tutti soddisfatti». Compito non semplice ma perfettamente riuscito, forse perché, come ci spiegano, quando tutti partecipano il processo si conclude sempre in modo armonico. «È un bellissimo ambiente creativo, i ragazzi li conosciamo bene, conosciamo i loro gusti e ormai siamo abituati a lavorare insieme», ci spiega Gaia.
A disegnare e fare gli sketch è Elia, è lui che ha proposto ciò che adesso è stampato sul retro del pantalone. «Mi piace molto il font gotico e se vai a vedere i primi pantaloni di ANGELDEVIL, quelli fatti negli anni 2000, lo usavano. Ho voluto rielaborarlo facendolo un po’ più estremo e particolare. Inizialmente volevamo incastrare il 44 dentro le ali, quindi è partito uno studio di vari sketch, ma dopo varie prove abbiamo capito che era meglio posizionarle così».
Il prodotto è uscito sul sito insieme a una fanzine che racconta il processo creativo e di realizzazione del capo. Una scelta che dimostra ancora una volta la cura a 360 che viene messa in ogni progetto, cercando di comprendere il maggior numero di doti artistiche possibili. Mai per soldi, solo per esprimersi. «Siamo andati incontro a tanti compromessi economici per fare le cose come le volevamo noi. Non lo facciamo per i soldi. Soprattutto all’inizio sappiamo che una percentuale veramente molto alta di quello che facciamo è un investimento», ci spiega Ghera. «Noi ci teniamo che il nostro fan sia il più figo, il più swag di tutti».
Un processo che, se funziona, come ci dicono, porterà prima o poi alla nascita di BNKR44 come vero e proprio brand. Nel frattempo, godiamoci le collaborazioni.