Achille Lauro ha pubblicato oggi il secondo estratto del suo nuovo album, “1969“.
Mettendoci davanti a “C’est La Vie” viene da chiederci, fin dalla prima nota, se stiamo ascoltando lo stesso Lauro che conosciamo. Quella chitarra pacata e passionale, che quasi ci culla per tutta la durata del brano, non somiglia a quello che abbiamo sentito fino ad oggi. E pensando al sound di “Pour L’Amour“, ci verrebbe da dire che forse “Ragazzi Madre” non era poi così diverso. Dov’è finita la samba trap?
Achille Lauro si è trasformato, è sbocciato come un fiore in primavera dopo una tormenta durata un inverno. Come se avesse sciolto tutti i nodi e chiuso tutte le porte di una vita che iniziava a stargli stretta, un suono che ormai non sentiva più suo. Ci ha provato per anni a trovare quello giusto e oggi diremmo che ce l’ha fatta, ha ricominciato dall’amore, dalle chitarre, da dove i più grandi sono partiti.
Da non dimenticare, in tutto questo percorso, è la versatilità di Boss Doms, che non solo ha esaudito tutti i desideri di Achille Lauro, ma ci ha fatto incazzare, ballare e poi piangere.
Questo è “C’est La Vie“, il nuovo brano del rapper romano da cui adesso, più che mai, non sappiamo cosa aspettarci. A proposito, ci è arrivato un altro messaggio su Telegram:
Un semplice tentativo di fermare uno stato d’animo.
La visione cinica dell’amore visto come il dare a qualcuno la possibilità di ucciderti e sperare che non lo faccia.
Questo è il significato del nuovo singolo.