Cosa c’è dietro la truffa dei dipendenti di EA Sports

Da poco abbiamo parlato di FIFA Ultimate Team e della truffa messa in atto da alcuni dipendenti di EA i quali erano intenti a vendere carte della nota modalità di gioco in cambio di svariati pagamenti, in barba alle reali transazioni in-game o al sistema randomico dell’apertura dei pacchetti. Questa dinamica è estremamente grave e va a impattare un sistema molto redditizio per EA (oltre 900 milioni nel solo 2000), oltre che carro trainante del sistema di gaming competitivo e del mondo FIFA su Twitch e YouTube. Tutte queste realtà sono messe in discussione per via di questo recente scandalo che peraltro è stato messo in luce da Matteo Ribera, aka riberaribell, pro gamer del Cagliari e del team exeed proprio per FIFA. Con lui abbiamo cercato di capire come questa dinamica è andata a prendere forma, come è stata scoperta e che conseguenze avrà.

Come ti sei accorto di questa vicenda? Deriva da una voce che gira ormai da lungo tempo?

In realtà è stato un fulmine a ciel sereno ma abbiamo poi capito che si trattava di qualcosa che ci portavamo dietro dall’anno scorso. Con gli screen di alcuni utenti abbiamo capito che si tratta di qualcosa che prosegue dagli inizi di FIFA 20. Non si era mai parlato di questo argomento. L’ho scoperto perché a seguito di una mia live su Twitch mi ha scritto un mio follower che a sua volta era entrato in contatto con uno di questi intermediari che cercano di rivendere carte per conto degli impiegati di EA. Non si sa bene come il mio follower e l’intermediario siano entrati in contatto, fatto sta che gli ha proposto questi pacchetti. Il mio follower non ha solo ascoltato, ma ha anche acquistato uno di questi pacchetti. Una volta ricevute le carte, il lunedì successivo, mi ha scritto confermandomi quanto mi aveva accennato precedentemente e così ho pubblicato il video che ha finito per creare un bel polverone. Ti confermo, dalla risposta del pubblico, specie all’estero, che non c’era minima idea di cosa stesse succedendo.

Quindi ti sei finto un cliente?

Esatto, mi sono fatto dare il contatto di questo intermediario e ci ho parlato in prima persona. Una volta pubblicato il video, ho notato dal feedback del pubblico che di intermediari ce n’erano diversi. In poche parole, la struttura era quella di una rete criminale a tutti gli effetti, con diversi galoppini che fanno riferimento a dei boss che evitano così di avere contatti compromettenti.

Hai detto che anche alcuni professionisti hanno usufruito di questo servizio. Cosa significa per dei pro gamer acquisire carte in questa maniera e cosa cambia nella concezione che si ha di loro?

Non si tratta certo di una cosa positiva perché possiamo dire che sia equiparabile al doping. Parliamo di un vantaggio illecito. Vero che la differenza la fa l’abilità, ma quando il livello è molto alto e la differenza sta nei dettagli, basta poco per avere un vantaggio notevole. La cosa più grave è che questi vantaggi sono stati sfruttati anche da team, ovvero da società che fanno parte nel mondo del gaming professionistico.

Puoi articolare un po’ di più?

Diciamo che alcune squadre, una nello specifico che non è considerata élite ma è comunque nota nell’ambiente, hanno deciso di aumentare le abilità del proprio gruppo tramite l’acquisto illecito di queste carte per poi criticare aspramente tutti colori che facevano notare questa situazione. Sia chiaro, nessuno critica la potenza economica di una società, se un presidente vuole investire decine di migliaia di euro in pacchetti lo può fare, il problema è quando usa le sue finanze per qualcosa di non corretto. È appunto la differenza che c’è tra gli investimenti del Manchester City e la scelta di utilizzare il doping.

La EA ha dichiarato che aprirà un’investigazione interna per trovare i responsabili. Che altre conseguenze ha portato il tuo video?

Le altre conseguenze le si vedono sugli acquirenti. Alcuni hanno ricevuto le carte, ma ora che EA si è resa conto di questa attività sta procedendo a bloccare gli account, quindi adesso alcune persone si ritrovano ormai senza le migliaia di euro che hanno speso, senza più le carte acquistate e con l’account bannato. Non solo hai perso il vantaggio, ma facile tu debba ricominciare da capo.

Le carte comparivano negli account come se fossero dei regali. Si tratta di una prassi normale per EA? Per quello non era mai stata scoperta dalla società?

Esattamente. EA prevede omaggi, definiti “content granting”, a personaggi influenti per vari motivi, che si tratti per realizzare content online o semplicemente per awareness, come ad esempio quando regalano queste carte agli account dei calciatori. Il granting ha essenzialmente tre forme: esiste quello per i tester che devono valutare l’effettiva efficacia delle carte dopo gli aggiornamenti, altrimenti c’è il granting destinato a quelle persone il cui profilo è stato hackerato, così che questa persona possa riavere le sue carte. Infine c’è il “granting discrezionale”, ovvero quello per cui EA si riserva di scegliere a chi inviare le carte. Questa ultima tipologia è stata attualmente sospesa per via della truffa di cui stiamo parlando.

Facile quindi pensare che fosse una persona all’interno di questo dipartimento ad aver lanciato la truffa delle carte in vendita.

Esattamente. Al punto che era diventata una pratica sistematica: 30 persone a intermediario, consegne solo al lunedì, probabilmente perché è il giorno in cui molte transazioni venivano processate, quindi era facile che questi granting andavano un po’ a nascondersi. Ora molte di queste transazioni stanno ritornando alla luce e molte persone saranno bannate, anche se non è facile capire esattamente tutte quelle che hanno preso parte al mercato illegale delle carte. Facile che molti profili bannati preferiranno stare in silenzio, mentre altri se ne usciranno dicendo di essere stati bannati per altri motivi, appunto per non avere lo stigma del “dopato”.

Che danno è per EA Sports?

Un danno enorme perché sfiduci il pubblico. Considera che chi prende queste carte è anche chi spende di più nel gioco. Si tratta di soldi che sarebbero comunque entrati nelle tasche di EA anche se ci rendiamo conto che probabilmente parliamo di una goccia nell’oceano per loro. Il danno di immagine resta gigantesco.

Si può credere che i giocatori che hanno speso migliaia di euro in pacchetti si siano presi in giro per questa vicenda, ma le persone che fanno la tua tipologia di carriera non possono esimersi dal continuare a investire su questa tipologia di prodotti.

Esattamente. Noi siamo obbligati a fare subito un certo tipo di investimento per essere competitivi, specie a inizio anno, perché certo l’abilità è importante ma diciamo che un pilota deve avere anche una macchina veloce, altrimenti può farci poco. I team professionisti non cambieranno mentalità di investimento, sia per necessità, sia per il fatto che EA ha garantito che la pratica illegale di cui abbiamo parlato verrà stroncata sul nascere.

Come potrebbero procedere?

Probabilmente con diversi metodi di sicurezza. Ancora più probabile è che le persone che si occupano di questo discretionally content granting dovranno fare rapporto a delle persone specifiche, o possiamo addirittura pensare che questo elemento verrà eliminato, quantomeno fino all’uscita di FIFA 22. Non sarà facile rintracciare i responsabili ma ancora più difficile sarà ricostruire il numero e il flusso di tutto ciò che è uscito, anche perché noi abbiamo parlato di un solo intermediario ma potrebbero essere di più. Considerando una transazione media di 600 dollari, parliamo di 18.000 dollari a settimana, ovvero 1.400.000 dollari annui circa racimolati da questi galoppini.

Chi sarà più colpito invece tra i giocatori di FIFA?

Un po’ tutti. Credo che la categoria che ne uscirà meglio sarà quella del gioco professionistico perché chi imbroglia verrà escluso dall’ambiente, direttamente o indirettamente. Anche chi fa video e crea content su FIFA sulle varie piattaforme avrà delle ripercussioni. Non ti nascondo che quando è uscito il mio video ho ricevuto molte critiche anche da gente molto grossa che ha fatto uso di questo servizio per poi creare video con titoli impressionanti. Molto colpiti però saranno i giocatori casual, che poi sono la maggior parte dell’ecosistema FUT. Questa vicenda va ad alimentare un malcontento generale del pubblico, scontento perché le ricompense sono ridotte all’osso rispetto alle spese e all’impegno in-game.

A proposito dei creators. Come sono stati manipolati i granting, potrebbe essere possibile manipolare anche le aperture dei pacchetti?

Questa è una bella domanda a cui non avremmo mai risposte certe, come è stato per lo script e il momentum. La voce è che è possibile rendere alcuni account più fortunati di altri, però ciò è ancora solo una voce.