Quando vi abbiamo parlato dell’ingresso del rap a Sanremo vi abbiamo lasciato con una domanda: Ghali sarebbe riuscito a mandare un messaggio a un pubblico che cerca solo conferme? Forse è presto per dirlo.
Nonostante Twitter sia esploso di commenti positivi il pubblico deve ancora metabolizzare tutto ciò che è successo sul palco dell’Ariston in quel quarto d’ora dopo mezzanotte.
Ghali è caduto dalle scale, o forse no. La sua entrata ha colto tutti di sorpresa, non ce lo aspettavamo e i primi secondi ci abbiamo creduto davvero, poi ci siamo accorti che quei capelli erano troppo finti e quella caduta troppo perfetta. Nonostante avessimo capito, siamo rimasti ancora un attimo perplessi, i secondi passavano e l’improvvisato Ghali rimaneva a terra, immobile di fronte a persone che guardavano ma non si scomponevano.

Era quello che tutti si aspettavano fin dall’inizio del Festival, la caduta là dove ad ogni ingresso ci siamo domandati “ce la farà ad arrivare in fondo?”. Il fallimento di fronte a un pubblico pronto a giudicare, la perdita proprio davanti a una grande opportunità. È questo che le persone si aspettano – e a volte si augurano – ma non è quello che è successo a Ghali. Di cadute ce ne sono state: il rapper ci ha insegnato che fallire è d’obbligo per trovare la strada giusta e ce lo ha dimostrato nella vita così come sul palco dell’Ariston. Ma non si tratta solo di questo, si tratta di sapersi rialzare più forti di prima, senza la mano di nessuno se non la nostra.
Ghali, quello vero, è infatti sceso successivamente dalla scalinata e con passo leggero si è avvicinato al suo IO caduto per tendergli la mano e farlo rialzare.

Le maschere che abbiamo visto sui loro volti ci hanno riportato immediatamente alla cover di “DNA” e si sono poi moltiplicate durante l’esibizione. Ghali ha giocato con i colori e con i suoi mille volti per farci capire la friabilità dell’apparenza. L’essenza di una persona non può esser vista se non lo si vuole e il rapper ha avuto il coraggio di mettersi a nudo davanti a tutta Italia, togliendo uno ad uno quei volti in silicone.
L’intervento di coloro che hanno preso le sue sembianze non è stato casuale. In uno dei momenti più d’impatto, Ghali ha riportato sul palco un riferimento al video musicale di “Wily Wily”, come a voler spiegare che nella vita si cambia, si cresce, e ciò che il rapper era nel 2017 può essere diverso da ciò che è ora.

Nella sua performance di 15 minuti Ghali è riuscito a racchiudere quasi tutto sé stesso, portando tre brani che hanno rappresentato i momenti più forti del suo percorso. Ha messo le mani avanti con “Cara Italia” e dopo aver dimostrato di essere venuto in pace si è esibito con “Wily Wily” e “Boogieman”. Un brano in arabo e uno da club. Insieme, sul palco di Sanremo, accompagnati dal suo fidato DJ, DEV.
Il rapper ha poi regalato ai fan la traccia inedita “Good Times” prodotta da Merk&Kremont e ha concluso l’esibizione con un bacio sulla bocca di Fiorello mascherato, convincendoci che quei 15 minuti che si è preso a cuore siano stati i più forti di tutto il Festival.