Gore-Tex è sotto accusa per l’uso di sostanze tossiche 

Quasi un anno fa avevamo parlato dei rischi ambientali e di salute attribuiti ai materiali utilizzati in moltissime giacche e altri capi impermeabili. Ora la firma di avvocati Hagens Berman ha indetto una vera e propria causa collettiva contro Gore-Tex per la disinformazione e il continuo uso di questi materiali nella loro produzione. 

I materiali in questione sono gli PFAS, ovvero “sostanze perfluoro alchiliche”. Sono anche detti “forever chemicals” per la loro resistenza quasi assoluta a dissolversi — e quindi a riciclarsi — e sono legati a grandi rischi per l’ambiente e la salute di chi li indossa. Ovviamente si tratta però di sostanze che sono chiave a livello funzionale: capaci di rendere incredibilmente impermeabili indumenti usati principalmente come outdoor. 

W.L. Gore & Associates è la casa madre di Gore-Tex, responsabile della manifattura e distribuzione di questo materiale sul mercato da decenni. Alcuni creator su TikTok stanno portando avanti l’informazione (altrimenti molto difficile da sviscerare) intorno al continuo uso di questi materiali nonostante la consapevolezza dei danni associati — informazioni disponibili a produttori come Gore-Tex già dagli anni ’90.  

La causa sostiene che Gore-Tex definisca i suoi prodotti ecologicamente responsabili mentre però continua a usare queste sostanze tossiche nei loro prodotti. In sostanza un green-washing ad altissimi livelli. Il brand si era mosso già nel 2022 per la formulazione di un nuovo materiale, chiamato ePE (polietilene espanso) che mantenesse le stesse qualità senza però l’uso di PFAS. L’introduzione di questi materiali sembra però limitata ai prodotti “next generation”, mentre le altre linee continuano a essere diffuse anche quando contenenti PFAS, sempre secondo Hagens Berman. 

La comunicazione dietro al brand si affida spesso all’idea che la durabilità del materiale che gli permette di essere quasi eterno, lo renda quindi “innocente” nella dinamica di consumo sfrenato e spreco tessile di solito associato ad altri capi di abbigliamento in plastica — e quindi tossici — come quelli di Shein. Gore-Tex avrebbe però omesso ai clienti le informazioni sulla diffusione di microplastiche e sostanze tossiche legata ai suoi materiali; due elementi che lo rendono ovviamente diametralmente opposto a un qualsiasi materiale sostenibile, o quantomeno non dannoso. Il problema si allarga quando si pensa che Gore-Tex fornisce materiali a tantissimi altri brand a capo del movimento gorpcore degli ultimi anni.