Nei primi del ‘900, Guccio Gucci decise di trasferirsi a Londra in cerca di fortuna. Lì venne assunto nel prestigioso Hotel Savoy, luogo simbolo del jet-set negli anni Venti, dove personaggi facoltosi si incontravano sfoggiando il lusso e la notorietà. Proprio quel clima scintillante e sfarzoso illuminò il giovane a tal punto da far crescere in lui il desiderio di tornare a Firenze e fondare una bottega in grado di creare i migliori bagagli in commercio.
Alessandro Michele parte da qui, dove tutto cominciò, ancor prima che avvenne l’atto della nascita. Si parte quindi da un luogo misterioso e affascinante, non un albergo ma un club, il Club Savoy. Dentro a un tunnel illuminato di luci neon e flash degni di un red carpet avviene una sfilata, di quelle classiche come non si vedevano da un po’: musica incalzante, modelle e modelli decisi nei loro abiti che attraversano le epoche di un secolo, soffermandosi su ogni rinascita, dalle origini equestri con cinghie e morsetti che sfoderano un lato fetish, al glamour esagerato nel periodo di Tom Ford, fino all’odierna concezione gender fluid e al noto rapporto tra alta sartoria e streetwear. Colpi di frusta, gioielli suggestivi e tagli concettuali rendono il tutto ancor più avvincente, e poi il tocco di sorpresa: l’entrata in scena di Balenciaga sulla borsa Jackie, completi in co-branding ricoperti da monogram, collane con pendenti e look glitterati, non una collaborazione come la si può immaginare, ma un’esperienza di hackeraggio verso l’universo anticonformista di Demna Gvasalia.
Il clima di festa che celebra il centenario della maison riecheggia ampiamente, ma è soltanto un’impavida illusione, perché riflettendo il momento in cui stiamo vivendo, la celebrazione dell’uomo avviene quando subentra un contatto con la natura in tutta la sua semplicità. Quindi si apre un immaginario onirico di flora e fauna, laddove nel finale un cuore anatomico ricoperto da cristalli s’innalza nel vuoto invitando la persona ad adempiere l’atto puro di esistenza, il respiro, il gesto più diretto nel contatto con il mondo: aria.