UPDATE: Le 400 sedie che hanno decorato il défilé di Bottega Veneta sono disponibili per l’acquisto sullo store online della maison per un prezzo che va da €6.000 a €10.000. I modelli hanno tutti quanti la stessa base, ma ognuno è unico nel colore e nei dettagli.
Articolo originale (26/09):
82 anni non sono sufficienti per frenare le grandi menti dal portare avanti la propria energia creativa e le missioni sposate da una vita. È così che Gaetano Pesce ci stupisce ancora una volta, diventato l’artefice e il protagonista della scenografia sulla quale si è svolta proprio ieri la sfilata di Bottega Veneta per la Milano Fashion Week. Non è da tutti catalizzare l’attenzione sul proprio lavoro dopo decine di anni di carriera, ma nel caso di Pesce probabilmente ciò è accaduto perché è indubbiamente capace di creare sempre qualcosa di “diverso”.
Spostatosi eccezionalmente da New York, città dove vive e lavora dal 1983, l’architetto e designer italiano è tornato a Milano per assistere allo show di presentazione della collezione SS23 di Bottega Veneta. Si tratta della seconda volta in cui a capo della direzione creativa del brand troviamo Matthieu Blazy che, oltre ad aver portato in passerella look di cui vi parliamo meglio in questo articolo dedicato, ha deciso di accompagnare il proprio lavoro con quello di un maestro del design italiano.
“La collezione è iniziata dall’incontro con Pesce” racconta Blazy a Vogue nel backstage della sfilata. “Sono andato spesso a visitarlo a New York e abbiamo parlato molto di diversità… l’idea era quella di avere il mondo in una stanza”. E come rappresentare al meglio il mondo in una stanza attraverso i mezzi posseduti da un designer? È logico: con delle sedie! L’architetto e designer italiano, infatti, ha realizzato 400 sedute che, oltre a fungere da appoggio per gli invitati allo show, sono state il principale veicolo attraverso cui comunicare il concetto di diversità. Realizzati in resina, materiale prediletto da Pesce lungo tutto il corso della sua carriera, ognuno dei 400 esemplari risulta assolutamente un pezzo unico nel suo genere: tinte unite, coppie di cromie contrastanti e scritte che rivelano la manualità della tecnica realizzativa, sono solo alcune delle varianti prodotte.
“Come stai?” è il nome con cui le sedie sono state battezzate, una domanda personale diretta a un immaginario interlocutore che ne esalta l’individualità e singolarità. Le sedie, che saranno disponibili all’acquisto in occasione di Design Miami, si presentano con una struttura solida, dalle linee rigorose ed essenziali, a cui si contrappongono l’energia delle tinte e l’irregolarità delle fantasie che caratterizzato la superficie vestendo l’oggetto. Proprio come l’originalità applicata all’abbigliamento, che rende unico ogni individuo in funzione di come si veste, anche queste sedute sono soggette a un processo di esaltazione delle diversità.
È proprio il tema della diversità a essere stato punto di riferimento per Pesce durante tutta la sua carriera. Nello sviluppo di ogni progetto, architettonico o di prodotto che fosse, l’ambizione a comunicare ed evidenziare le diversità del mondo, delle società e delle persone, lo ha guidato verso una pratica unica nel panorama progettuale degli ultimi decenni. Secondo Pesce un edificio deve esprime e raccontare lo spirito, la storia e la cultura del luogo sul quale sorge: non esiste architettura slegata dal contesto che la ospiterà. Mentre sul lato del design, l’unicità e la diversità hanno assunto un valore ancora più profondo e dirompente poiché, per buona parte, si tratta di un settore in cui la produzione industriale e standardizzata è un mito da perseguire. Allora, realizzare pezzi unici, vuol dire porsi dichiaratamente contro quello schema e quella cultura industriale.
L’intervento di Pesce, infine, non si è limitato solamente alle sedute. Si è spinto, infatti, verso l’ideazione della pavimentazione della passerella. Anche questa è stata realizzata in resina e, oltre a riproporre una molteplicità di colori e di motivi irregolari, presenta una scritta multicolore che funge da motto in riferimento all’operato suo e di Blazy: “Questo è un tributo alla diversità”. È così che la lucida passerella colorata ha contribuito attivamente alla realizzazione dell’intero set per la sfilata e ha funto da eccezionale sfondo per gli scatti che ritraggono i look presentati in sfilata.
Tra le mura fredde e grigie di un ambiente spoglio e grezzo, la creatività di Pesce è arrivata attraverso un intervento dove i colori sono stati i protagonisti assoluti e hanno avuto la forza di alimentare simbolicamente la possibilità di vedere dialogare moda e design, non tanto sulla scia delle tendenze, quanto in base alla condivisione di intenzioni e ideali comuni.