Ogni fine ha un nuovo inizio. Quello di Jean Paul Gaultier l’abbiamo visto oggi, dopo un anno di attesa dall’annuncio di un radicale cambiamento all’interno del suo atelier, ancora una volta guidato da quell’inesauribile voglia di rompere gli schemi. Il concetto di collaborazione, uno dei temi più logorati nelle dinamiche della moda, viene totalmente ripensato affidando a esso un’eredità di un certo spessore da portare avanti. Il primo nome a ricoprire questo ruolo è Chitose Abe, designer giapponese alla guida di sacai, che durante la settimana dedicata all’haute couture parigina ha orchestrato un défilé ideale assieme al suo maestro.
L’emblematica frase che riecheggia in sottofondo è “How to do that in a new way?” e la risposta la vediamo direttamente in passerella, dove un dialogo tra codici stilistici provenienti da due realtà complementari racconta il passato, determina il presente e anticipa il futuro. Gli omaggi, o meglio, le reinterpretazioni degli archetipi dello stilista sono davvero continui, dal gessato alle stampe tattoo curate per l’occasione da Dr. Woo, fino allo stile marinière e all’inconfondibile attitudine avant-garde. Pezzi di tulle sbucano ribelli dai layering indomabili, così come gli abiti couture si compongono da una rivisitazione del bomber militare e del trench. Balze e rouches fluttuano sul corpo delle modelle, asimmetrie incuriosiscono lo sguardo e inserti di pelliccia legano il tutto. Persino il denim fa la sua comparsa, più destrutturato che mai con forme concettuali che formano nuove silhouette. I volumi sono oversize e i tagli vantano uno studio deconstructed per definizione, il che manifesta la presenza di sacai tra i look, elemento perfettamente inserito nel mondo Gaultier, dove si sente decisamente a suo agio.
Conclusasi la sfilata, arriva la sorpresa: un drop esclusivo che segue la formula del see-now-buy-now e che lancia otto pezzi celebrativi in edizione limitata. Tra questi troviamo giacche aviator, leggings e top attillati ricoperti da grafiche ispirate ai tatuaggi presenti anche sull’iconica boccetta del profumo “Classique“, due colorazioni delle speciali Nike LDVaporWaffle nell’inedito formato High con cuciture a vista e una serie di t-shirt caratterizzate dalla scritta “Enfants Terribles“, apprezzatissimo richiamo al notorio soprannome del couturier che si fa al plurale per rappresentare lo spirito della coppia di creativi.