È il 2 Novembre 2020, il giorno prima delle elezioni presidenziali negli USA. Kamala Harris pubblica su Instagram un post che recita “Domani: allacciatevi le scarpe, mettete una mascherina e andate ai seggi”, con una grafica che raffigura una Converse All Star i cui lacci formano la parola vote. Il simbolo scelto per l’invito al voto non è casuale: in più occasioni l’iconico modello di Converse è stato infatti indossato dall’attuale vicepresidente degli Stati Uniti d’America. Un paio di pantaloni – spesso addirittura un paio di jeans – e le iconiche sneakers hanno accompagnato la Harris per tutta la campagna elettorale, fino ad arrivare sulla copertina di Vogue US, uscita proprio dopo la vittoria delle elezioni e seguita da non poche critiche e controversie sulla formalità della vicepresidente.
Qualunque sia il tuo background, qualunque sia la lingua parlata da tua madre, abbiamo avuto tutti quanti un paio di Chuck
Kamala Harris a Complex, 2020
Fino al 1993 è esistita una legge non ufficiale in USA che imponeva alle donne di indossare gonne o vestiti in Senato, e ancora oggi è presente un dress code altamente formale in situazioni politiche ufficiali. Nel novembre 2019 Kamala Harris ha provato ad entrare nell’aula del Senato con le sue Converse Chuck Taylor ai piedi e – probabilmente cogliendo tutti di sorpresa – le è stato chiesto di fare il suo ingresso passando per la stanza del guardaroba, ma riuscendo comunque nel suo intento di entrare in Senato indossando una calzatura fortemente scandalosa per i canoni imposti. Lasciando da parte le controversie sulla copertina di Vogue, Kamala Harris è stata capace, in questa occasione e in molte altre a seguire, di infrangere una legge non scritta che impone alle donne in politica un abbigliamento legato a vecchi canoni di formalità.
Oggi è il compleanno di Kamala Harris e per l’occasione vogliamo celebrare la storia di successo dell’alleanza tra la prima donna vicepresidente e l’iconica scarpa simbolo di gioventù, non conformità e sportività firmata da Chuck Taylor.
Il corso della moda politica è stato cambiato ancora un volta, e ancora una volta è stata una donna a farlo – qualche settimana fa vi avevamo proposto l’insolito guardaroba di Angela Merkel. Un gesto così semplice, come quello di indossare una Converse All Star, potrebbe a primo impatto non impressionare, ma basta destrutturare il significato dietro alla sneaker apparentemente più normcore della storia per decifrarne la potenza. “È una dichiarazione che parla di chi siamo veramente” spiega con leggerezza la vicepresidente in televisione, “qualunque sia il tuo background, qualunque sia la lingua parlata da tua madre, abbiamo avuto tutti quanti un paio di Chuck”. Parlare ad un pubblico più giovane e alle minoranze, avvicinarsi alla Gen Z e ai patriotti – cultori della cultura americana nella quale questo modello di sneaker è radicato – e infine portare avanti i valori di autenticità e normalità: tutto grazie a una scarpa in tela nata nel 1923 dal tentativo di Chuck Taylor di migliorare le sue performance sul campo da basket.
L’idea del rendersi accessibili e familiari ai propri elettori è ormai una tattica utilizzata da moltissimi esponenti politici che puntano ad entrare nelle grazie dei votanti, mischiandosi ad essi e prendendo le loro vesti. Ma Kamala Harris vanta due primati che accrescono di valore questa sua scelta e fanno sì che il suo indossare una scarpa simbolo del popolo non sia solo un travestimento occasionale: figlia di immigrati dalla Giamaica e dall’India (conosciutisi a una protesta per i diritti civili negli anni ’60), è la prima donna di colore a ricoprire il ruolo di vicepresidente in USA e la prima ad indossare un paio di sneakers durante tutta la campagna elettorale. Sebbene il secondo primato possa sembrare più frivolo, avvalora in realtà la forza della Harris. Il modello All Star Chuck Taylor della Converse nell’ultimo decennio è diventato il più indossato al mondo principalmente per un motivo, ovvero perché sfida i valori antiquati di formalità e femminilità, dimostrando un profondo legame con i movimenti storici e culturali attuali.
“Le Chuck Taylor sono state utilizzate per tantissimi anni per trasmettere un’idea di autenticità, più che di hype” spiega Elizabeth Semmelhack, autrice del libro Sneaker X Culture: Collab. Sono diventate negli anni la scarpa di riferimento per i ribelli e gli emarginati, da Andy Warhol a Kurt Cobain e nel caso di Kamala Harris, continua la Semmelhack, “le sneakers agiscono come l’equivalente sartoriale della disponibilità a rimboccarsi le maniche”.
In poche parole, le Converse sono facilmente comprensibili e accessibili alle persone indipendentemente dalla loro età, etnia, sesso o orientamento sessuale, status sociale ed economico. Kamala Harris ha reso le All Star il perfetto veicolo comunicativo legando la scarpa a tutti i valori personali e politici che ha voluto portare avanti in campagna elettorale e non solo, alimentando il mito dietro a questo modello di sneaker e cambiando per sempre la direzione del power-dressing.