
Nostalgia, stupore, riscoperta dei vecchi tempi e un senso di esclusività. Sono queste le emozioni che si provano sbirciando all’interno di un negozio vintage. Poco cambia se si tratta di uno store fisico o di un e-commerce, il fascino per il passato rimane invariato e mai come ora assume un valore così importante.
Il 2020 è stato un anno in cui riordinare le idee e riflettere su cosa durerà nel tempo. Anche nel settore fashion. Uno dei temi che ha fatto discutere è quello relativo alla sovrapproduzione nel comparto tessile, una vera e propria piaga per l’ambiente, risultato del continuo susseguirsi di drop e capsule collection sempre nuove e cariche di hype, ma che dopo brevi periodi risultano già essere superate. La chiave per uscire da questa situazione è quindi rivalutare i veri cult della moda che a distanza di decenni mantengono intatto il loro appeal. Lo sanno bene gli stilisti, da Virgil Abloh a NIGO, fino ad Alessandro Michele, che del dialogo tra l’oggi e lo ieri ne ha fatto un vero e proprio cavallo di battaglia nel suo ruolo di direttore creativo di Gucci. Tuttavia, per quanto le cosiddette riedizioni possano risultare interessanti, niente è meglio di un prodotto autentico che ha il suo vissuto e che addirittura può essere pre-loved.
Ecco quindi che tra millennials e fashion victim è scoppiata la ricerca di quei luoghi dove è possibile trovare capi d’abbigliamento e accessori vintage, i quali per definizione devono avere almeno vent’anni. Comunque si può fare anche uno strappo alla regola, perchè diciamocelo chiaro, sapreste dire di no al bomber Riot! Riot! Riot! di Raf Simons anche se non ha ancora l’età valida per essere catalogato tale? Oppure potreste mai rinunciare alla collaborazione tra Louis Vuitton e Takashi Murakami del 2003? Ma al di là di questo “permesso” che ci possiamo concedere, guardando indietro nel tempo si trovano moltissimi pezzi d’archivio che tuttora hanno una notevole influenza per i designer contemporanei, dalla borsa Jackie all’eterna Birkin di Hermès, fino alle storiche Air Jordan e gli intramontabili jeans 501 di Levi’s.
Perché molti preferiscono acquistare la versione originale piuttosto che il suo fedele “remake”? Semplice, perchè come direbbe una brava nonna, “la roba di una volta era fatta meglio“, che tradotto in termini più tecnici significa che un articolo risalente al ventesimo secolo vanta un’inconfondibile fit e una particolare attenzione nella qualità, anche se si parla di una semplice tuta sportiva.
Detto questo, il settore vintage è stato per molti anni sottovalutato e perciò non tutti hanno familiarità coi negozietti in cui ci si può immergere in un viaggio nel tempo degno di “Ritorno al futuro”. Ma niente paura, ad aiutarvi ci siamo qui noi con una lista dei migliori negozi del genere, suddivisi in due categorie: high fashion e streetwear, per accontentare tutti i gusti.
HIGH FASHION

Molti di voi conoscono nomi come Chanel, Balenciaga, Saint Laurent, Alexander McQueen, Jil Sander, Valentino e Givenchy, ma ciò che vedete nelle sfilate di oggi, come affermerebbe Platone, non è nient’altro che la copia della copia della copia dell’Idea originale. Sì, perchè per quanto si possano apprezzare i validissimi lavori di Karl Lagerfeld, Demna Gvasalia, Anthony Vaccarello, Sarah Burton, Luke e Lucie Meier, Pierpaolo Piccioli e Matthew M. Williams, ammirare e possedere abiti di queste maison concepiti dai loro stessi fondatori è imparagonabile. I più giovani però non hanno avuto il privilegio di vivere nell’epoca in cui lavoravano tali maestri, ma per fortuna alcuni negozi vintage ci danno la possibilità di toccare con mano e fare nostri pezzi di storia che avremmo voluto fossero il nostro presente, così come la chance di scoprire determinate firme che negli anni passati hanno avuto un’enorme rilevanza, ma che per vari motivi oggi sono state un po’ dimenticate, da Elsa Schiaparelli a Romeo Gigli, fino a Krizia e Pierre Cardin.
Come non citare poi tutta la categoria avant-garde, che negli anni ’90 ha sfornato numerosissimi item che oggi vengono considerati dei veri e propri grail dagli appassionati, vedi Yohji Yamamoto, Issey Miyake, Maison Martin Margiela, Walter Van Beirendonck e COMME des GARÇONS.
STREETWEAR

Felpe, jeans, tracksuit, t-shirt e sneakers hanno vissuto il loro massimo splendore tra gli anni Ottanta e Novanta, segnando un’era e conquistando tutti, ma proprio tutti, dagli sportivi alle persone comuni con gli outfit di ogni giorno e persino Lady Diana, la quale si è inaspettatamente trasformata in un’icona di questo stile. Non dimentichiamo che in quel periodo sono nati colossi come BAPE, Supreme e Stüssy, perciò scovare i loro primissimi capi può essere un’esperienza davvero unica.
In tutto questo possiamo includere anche l’abbigliamento militare che è sceso in battaglia nelle varie guerre, dallo sbarco in Normandia al Vietnam, il quale può essere reinterpretato in chiave moderna dando vita a dei look decisamente originali; così come il merchandising di rock band e cartoni animati, che sappiamo essere notoriamente amato da personaggi come Travis Scott e Sean Wotherspoon.
Inoltre, ripercorrendo le foto dei vostri genitori o guardando qualche film/serie cult, come può essere “Fa’ la cosa giusta” di Spike Lee o “Friends”, è probabile che vi imbattiate in strepitosi tagli oversize e loghi giganti, che ai giorni nostri sono difficili da riprodurre. Ancora una volta dunque la soluzione non è affidarsi ai cosiddetti articoli rétro, ma optare per la loro versione originale affidandosi agli store che vi consigliamo qui di seguito.