Le dimissioni di Ann Hebert, ex vicepresidente e general manager di Nike, avvenute in seguito all’uscita di un articolo che raccontava il business da reseller condotto dal figlio, hanno toccato un nervo scoperto del brand e di moltissimi suoi fan.
Per cercare di calmare le acque dentro e fuori dell’azienda, è dovuto intervenire John Donahoe, CEO di Nike, che si è espresso in merito alla bufera scatenatasi la settimana scorsa.
Per noi di Nike non esiste valore più importante della fiducia che i nostri clienti ripongono in noi, nel brand e nei nostri prodotti. Il punto della questione è che questo incidente ha incrinato proprio questo rapporto, soprattutto per quanto riguarda il lancio di nuovi prodotti.
John Donahoe, CEO di Nike
Il momento di confronto tra Donahoe e il suo team, giunto a noi grazie a Complex, è stato anche l’occasione perfetta per fare il punto riguardo il lavoro che Nike sta cercando di svolgere per annullare l’azione dei bot in concomitanza con l’uscita di sneakers limitate.
Tornando invece al delicato discorso che riguarda Ann Hebert, sempre Donahoe ha ribadito come la policy di Nike riguardo il tema del resell necessiti di essere aggiornata per far fronte a incomprensioni come quelle che hanno visto coinvolta la madre del giovane reseller.
Se lo scalpore scatenato dall’insinuazione di un possibile legame diretto tra Nike e il mondo del resell sembrerebbe essersi momentaneamente attenuato, le parole di John Donahoe riguardanti i futuri provvedimenti di Nike nei confronti dei bot suonano già come una promessa che non potrà in alcun modo deludere le aspettative di tutti i fan dello Swoosh.