Gemitaiz e MadMan potrebbero fare presto il loro ritorno in coppia. Sappiamo benissimo cosa serve ai due per creare un capolavoro: un viaggio in un posto lontano, una casa e un’indefinita quantità di marijuana. “Kepler” è nato così, da un viaggio ad Amsterdam di sole due settimane.
Oggi, a cinque anni di distanza dall’uscita di quell’ultimo album, ci siamo trovati nelle loro Instagram stories le strade di Los Angeles, la presentazione di diverse varietà di cannabis e una buona dose di adrenalina. Cosa potrebbe farci pensare il contrario?
I due rapper sono reduci dai loro ultimi mixtape, proprio come ai vecchi tempi, parliamo di “QVC8” e “MM Vol.3”. Nonostante le grandi aspettative di una collaborazione, in nessuno dei due progetti abbiamo trovato il featuring dell’altro e questo non fa che confermare le aspettative che abbiamo in mente: hanno qualcosa di più grande da farci sentire.
L’intesa che c’è tra Gemitaiz e MadMan risale al 2011, la pubblicazione di “Haterproof” ci fa capire, a noi quanto a loro, la perfetta sintonia che le loro voci riescono ad avere sulle basi.
“Haterproof”, “Detto, fatto.”, la presenza di un brano che resterà negli annali del 2012, “Non Cambio Mai”. Poi il ritorno con “Kepler” e l’uscita di un altro capolavoro, “Non Se Ne Parla”, uno dei singoli più belli che abbiano mai scritto. Sono stati loro stessi a sottolinearlo e siamo pienamente d’accordo.
Forse, però, c’è qualcosa ancora prima che ci ha fatto capire la perfetta intesa: “Veleno”, l’inizio di una serie di sei tracce che abbiamo sempre aspettato con ansia. È arrivato con “Quello Che Vi Consiglio” di Gemitaiz, ma probabilmente allora non avevamo ancora capito il successo che si celava dietro quel brano.
Dal 2009 fino al 2016, i numeri ottenuti da “Veleno 6” sono impressionanti, doppio platino per un singolo in free download contenuto nel secondo capitolo di “MM”. Da allora i fan aspettano il settimo episodio e continuano a chiederlo ad ogni progetto in corso.
A distanza di tre anni siamo sicuri che un nuovo lavoro arriverà presto, ce lo immaginiamo come un ipotetico “Kepler 2” e sicuramente non ci deluderà.