Moncler ci ha dimostrato ancora una volta che il suo approccio creativo non conosce limiti, anche quando non si parla dell’ambizioso progetto Moncler Genius. Un’ulteriore prova di questa attitudine è sicuramente la collaborazione con Rick Owens, destinata a riscrivere le regole del concetto di partnership.
Il sodalizio tra i due sconfina infatti ben oltre l’ambito della moda, arrivando a toccare i più disparati temi della cultura, dalla sostenibilità all’etica, fino al sublime e una riflessione sulla vita milanese. Il tutto è guidato da un bus realizzato per l’occasione, il quale ha attraversato il deserto del Nevada per poi arrivare a Milano, laddove l’eclettica Michèle Lamy ha condotto un flusso di conversazioni attraverso Zoom con numerose personalità di spicco.
L’iniziativa è stata accompagnata dal lancio di una capsule collection in cui l’estetica dei due brand si fonde in modo del tutto sorprendente. Al centro dell’attenzione c’è ovviamente il piumino, che però viene rivisitato sotto diversi aspetti, appropriandosi di forme concettuali mai raggiunte prima. Vengono dunque utilizzati volumi oversize, con quell’inconfondibile color paillette neutra spezzata da qualche accenno di argento metallico che mette in risalto le strutture di capi come giacche trapuntate, sciarpe trasformabili, tuniche smanicate, giubbotti imbottiti e un bolero dal taglio cropped.
L’obiettivo che mi sono dato è semplice e autentico: cosa avrei personalmente indossato in un viaggio a bordo del bus che abbiamo progettato come fosse una navicella spaziale? Quello che cercavo era un equilibrio tra funzionalità ed esuberante follia.
Rick Owens
La linea è attualmente disponibile online e presso alcuni retailer selezionati.