
Nonostante la Gen Z sia sempre più attenta al tema della sostenibilità, Shein continua inspiegabilmente a crescere senza nessun accenno di rallentamento. A confermarlo, questa settimana, è stato il TIME, che ha inserito Shein tra le 100 aziende più influenti del 2022.
Mentre i grandi marchi cercano di portare maggiore attenzione alla sostenibilità nella produzione dei propri capi per andare incontro alle richieste delle nuove generazioni, dall’altra parte un colosso dello shopping online come Shein inganna tutti, riuscendo negli ultimi anni ad entrare nelle case di chiunque. Ma esattamente, come ha fatto?

Le motivazioni del suo grande successo sono apparentemente semplici, si tratta di strategie che userebbe chiunque: una velocità di commercializzazione ineguagliabile, prezzi stracciati e una comunicazione altamente mirata, che lo rende onnipresente sui social e piattaforme. Non solo, Shein promuove un messaggio semplice e chiaro, l’obiettivo è quello di offrire “a donne e adolescenti l’opportunità di permettersi le ultime tendenze a prezzi democratici”, scelta che ovviamente avvicina le nuove generazioni che vogliono continuamente rivedersi nelle grandi star.
Per affermarsi, poi, sono molti gli influencer che Shein coinvolge per convincere la Gen Z a comprare i loro prodotti. E ci riesce. Secondo Forbes, le sue vendite mondiali sono più che raddoppiate negli ultimi anni, raggiungendo i 10 miliardi di dollari nel 2020. Inoltre, negli Stati Uniti, Shein è stata al comando della classifica delle applicazioni di shopping più scaricate su iOS, davanti ad Amazon.

Ma cosa si nasconde dietro ai prezzi così bassi di Shein? L’indagine portata avanti dall’ONG svizzera Public Eye ha messo in luce aspetti molto critici che sicuramente potevamo immaginare.
Turni da 75 ore settimanali
Per sostenere la produzione, i lavoratori di Shein sono chiamati a lavorare per 75 ore a settimana, con un solo giorno libero al mese. La legge cinese prevede un massimo di 40 ore settimanali e 36 ore di straordinario al mese.
Misure di sicurezza inesistenti
I siti di produzione sono laboratori informali con corridoi e scale ingombri di borse e rotoli di tessuto. Questo è un problema in caso di evacuazione per un incendio, tanto più in assenza di un’uscita di emergenza e considerando che le finestre sono spesso dotate di grate.
Continuo calo degli stipendi
Nel migliore dei casi, un impiegato può guadagnare fino a 10’000 yuan al mese, il costo di una vita media con un appartamento al limite dell’essenziale.

Shein approfitta sistematicamente del fatto che questi lavoratori e lavoratrici sono disposti a rinunciare a un minimo di sicurezza, libertà e qualità della vita, per mancanza di alternative.
Public Eye
Secondo quanto dichiarato dagli intervistati, manca pure il pagamento dei contributi previdenziali, anche se ciò sarebbe imposto dalla legge. Shein fa però leva sulla forte precarietà del settore tessile cinese, che lascia poche possibilità ai lavoratori di trovare un luogo di lavoro migliore. Cosa possiamo fare, quindi, di fronte a tutto ciò? Sicuramente, comprare meno e comprare meglio. Le scelte consapevoli sono probabilmente l’unica arma che abbiamo.