In fin dei conti gli indizi ci avevano portati sulla strada giusta. Il ritorno di Valentino alla Paris Fashion Week con una sfilata a Le Carreau du Temple, anticipata da alcune foto d’archivio, è stata un viaggio nel tempo, ma anche molto altro. Più che parlare di passato, il direttore creativo Pierpaolo Piccioli ha voluto creare un percorso di risignificazione dei segni e dell’estetica della maison, proiettando il suo patrimonio nel presente attraverso una chiave di lettura contemporanea. L’interesse non è tanto rivolto al modello in sé, ma quanto alla rappresentazione di esso in una determinata epoca, perché ogni capo è in grado di assumere significati diversi in base all’attitudine di chi lo indossa, pur mantenendo intatte le proprie caratteristiche. È esattamente questo il fil rouge che lega la linea Valentino Archive, una riedizione di cinque abiti d’archivio dotati di una speciale etichetta che vengono proiettati nell’oggi con le stesse peculiarità di ieri, senza alterazioni. Tra questi troviamo il cappotto maculato, il vestito bianco della musa Marisa Berenson e i lunghi abiti a fiori fotografati da Chris von Wangenheim, i quali aprono le porte a una dimensione temporale in cui è soltanto l’individuo a dettare le regole.
Oltre a questa importante parentesi rétro che influenza inevitabilmente il tutto, il resto della collezione “Rendez-Vous” per la stagione primavera/estate 2022 manifesta una potente iniezione di vita nella moda, immaginata nello studio, realizzata negli atelier e vissuta in strada per far brillare la propria identità. Il défilé si è infatti svolto tra l’interno della location e l’esterno dei marciapiedi del quartiere Le Marais, il quale ha ospitato gli spettatori nei locali circostanti in tutta autenticità. A differenza di quanto si possa pensare, per una volta tanto lo streetwear non c’entra nulla, lasciando così spazio all’interessante concetto di street-couture, con la sua contaminazione tra alto e basso, formale e quotidiano. L’idea di un guardaroba condiviso tra uomo e donna è alla base di quasi tutti i look, tra sovrapposizioni di pezzi tecnici e lavorazioni artigianali, tinte unite in tonalità intense, accostamenti cromatici del tutto audaci e una scrupolosa ricerca di materiali.
È un continuo dialogo tra stile e fisicità, dove l’imperfezione dell’esistere è simbolo di realtà ed espressione.