In una recente intervista per GQ, Travis Scott ha spiegato a tutti quanti cosa significa – secondo lui – utopia.
Utopia sembra essere la nuova parola preferita di Travis, di quelle che vi entrano in testa e non ne escono più, perché sono esattamente perfette per descrivere come vi sentite in quel momento, oppure, come in questo caso, racchiudono tutto ciò che state cercando. Vi è mai successo?
Così come due anni fa il rapper di Houston si fissò su Astroworld, quest’anno la parola prescelta è Utopia, ma non è detto che il termine finisca sulla copertina del prossimo disco.
Astroworld non era una parola casuale, come tutti ormai sappiamo faceva riferimento a uno dei parchi divertimento di Houston, ma il suo significato non si fermava di certo a un bene materiale. Era un’esperienza, un sogno, uno stato d’animo. Una condizione che era stata tolta alla sua città e che Travis, con quel disco – e magari anche nella realtà – avrebbe voluto riportare.
Utopia non è proprio lo stesso, ma qualcosa di più. Alla domanda dell’intervistatore, “dove si va dopo Astroworld?“, il rapper ha risposto senza batter ciglio “A Utopia, ecco dove andiamo“. Ma cos’è questa Utopia? È il mondo perfetto secondo Travis Scott, un mondo in cui ci rendiamo conto di essere tutti uguali, dei semplici esseri umani. Non si tratta solo di questo però, Travis nella sua Utopia vede strade futuristiche, auto che volano, scuole rivoluzionarie.
A place where we could just all sit across from each other and one side stops looking at the other side and where we all realize we’re equal. As just humans. We got buildings, flying cars. Like everything’s just moving. And as people, we don’t want nothing from each other but just to see each other happy.
Travis Scott a GQ
Utopia, per definizione, è qualcosa che non può essere raggiunto, che non si può realizzare. Ma per Travis è concreto, è qualcosa che vede in punto lontano e noi speriamo vivamente che – prima o poi – riesca a raggiungerlo.
In ogni caso, qualunque sia il titolo del suo prossimo disco, se questi sono i presupposti, non possiamo che aspettarci un nuovo capolavoro.