Il 26 giugno sarà disponibile ovunque “Mr. Fini”, il nuovo album di Guè Pequeno. Un ritorno che sa di rinascita, nonostante i ritmi di produzione stakanovisti che hanno sempre contraddistinto il rapper milanese. Tra tutti i suoi colleghi, infatti, Cosimo Fini è probabilmente il più produttivo e costante: sempre al passo con i tempi, sempre in prima fila quando si tratta di esplorare tematiche e sound, sempre in grado di reinventarsi stilisticamente.
Lo ha fatto prima con i Club Dogo e poi nella sua sterminata produzione solista, contraddistinta da ottimi dischi e da alcuni capolavori immortali – su tutti, a detta di molti dei fan, svetta “Vero”. Le prime dichiarazioni di Guè relative a “Mr. Fini” hanno portato molti a sperare in un disco simile a quest’ultimo, in un 2020 in cui “Persona” di Marracash ha inevitabilmente alzato l’asticella per tutti, soprattutto per i pesi massimi della scena. Difficile prevedere cosa possiamo aspettarci dall’album – le collaborazioni annunciate, ad esempio, sono molte e variegate -, ma una cosa è (quasi) sicura: avremo un nuovo, iconico “rimo da quando”.
Si tratta forse della barra più iconica della discografia di Guè, presente in tantissimi progetti, solisti e non. Abbiamo deciso di raccoglierle tutte insieme in un unico elenco, per farvi ripassare un po’, nell’attesa di “Mr. Fini”. In redazione ci siamo poi ritrovati a votare la nostra preferita, anche se è stata una scelta difficilissima, un po’ come scegliere tra la mamma e il papà. Gran parte sono su Spotify, altri invece solo su Youtube, perché appartengono alla generazione dei mixtape, quelli originali, quelli che non vedremo mai sui digital store.

Club Dogo – “Hardboiled (Sabotatori)” / da “Mi Fist”, 2003
Rimo da quando le zarre si son messe le prime Buffalo
Da quando hanno sgamato il primo prete pedofilo
DJ Harsh & Guè Pequeno – “Rompiossa” / da “Fastlife Mixtape Vol 1”, 2006
Rimo da quando per dire figo dicevan tosto
Milano è nel posto per farti stare a posto
Club Dogo ft. Vincenzo da Via Anfossi, Marracash – “Puro Bogotà” / da “Vile Denaro”, 2007
Rimo da quando i fra’ ti rubavano il Woolrich
Mi trovi in strada come finte Gucci
Montenero ft. Jake La Furia, Marracash, Guè Pequeno – “Chi ci ferma” / da “Milano spara”, 2007
E schiaccio polvere di stelle zio, non leggo XL
Rimo dai furti degli scudi, specchietti e forcelle
–
Rimo dai cellulari grossi come Walkie-Talkie
Sono in assetto, ti resetto, sangue dagli occhi
Sgarra ft. Guè Pequeno, Don Joe – “Tutta roba mia” / da “Disco Imperiale”, 2008
Rimo da quando il cell è grosso come un citofono
Tu non sei G e la tua tipa è un cofano
Dogo Gang – “Benvenuti nella giungla” / da “Benvenuti nella giungla”, 2008
Rimo da quando andava il bomber dentro arancione
Vedo che sul sito fai il bomber ma sei un bambascione
Marracash ft. J-Ax, Guè Pequeno – “Fattore Wow” / da “Marracash”, 2008
Rimo da quando le tipe non la rasavano
Levi’s, motorini elaborati che sgasavano
Siamesi Brothers (Esa & Tormento) ft. Guè Pequeno – “Criminal Minded” / da “Siamesi Brothers”, 2008
Rimo da quando i fra non c’hanno una lira
Ora c’è l’euro che gira
In cantina con una tipa che ne stira una pila
Club Dogo ft. Kool G Rap – “Gunz From Italy” / da “Dogocrazia”, 2009
Rimo da quando c’era la para siringa infetta
Ed eri solo una goccia nell’uretra
Club Dogo – “Sgrilla!!” / da “Dogocrazia”, 2009
Per la figlia e per la mamma meglio Gué di Vaporidis
Rimo da quando i fra’ dicevano: “‘Zzo guardi, ‘zzo ridi?”
Club Dogo – “Boing” / da “Dogocrazia”, 2009
Rimo da quando il pallone era il Supertele o il Tango
Il periodo di moda per i Durango, sulla schiena l’orango
Guè Pequeno – “Trema il palazzo” / da “Fastlife Mixtape Vol 2 – Faster Life”, 2009
Rimo da quando Ryu faceva Shoryuken in Street Fighter due
Club Dogo – “Spacco Tutto” / da “Che Bello Essere Noi”, 2010
Rimo da quando i frà ti staccavano lo stemma alla Mercedes
Il Dogo è la mia fede (G U E)
Club Dogo ft. Marracash – “Ciao Proprio” / da “Che Bello Essere Noi”, 2010
Rimo da quando i frà, ti rubavano il Barbour
Gremo e cammino sui muri tipo parkour
Guè Pequeno ft. Vincenzo da Via Anfossi, Montenero – “Grezzo” / da “Il ragazzo d’oro”, 2011
Rimo da quando i frà non digitavano ma litigavano (ooh)
Gremo e spiro nebbie di Avalon
Fritz Da Cat ft. Guè Pequeno, Nitro, MadMan – “Never” / da “Fritz”, 20123
Rimo da quando Fritz ha comprato il suo primo Akai
Frate non faccio freestyle
Faccio fatture e mi faccio ‘ste tipe giù a doggystyle
Guè Pequeno & Marracash – “Money” / da “Santeria”, 2016
Rimo dai tempi in cui chiamavi la coca “givindi”
Sacchetti shopping così grossi che ci entran due bimbi
Guè Pequeno ft. Capo Plaza – “Trap Phone” / da “Sinatra”, 2018
Rimo da quando andava la maglietta dentro
Telefonini piccoli, come gli accendini Bic, sì, ti sento
Guè Pequeno – RedBull 64 Bars , 2020
Rimo da quando andavano gli Evisu
E chi aveva i tattoo in viso forse aveva ucciso
Bonus: il leggendario mixtape “Rimo Da Quando” di Guè Pequeno, mixato da DJ Harsh e pubblicato nel 2010.
I “RIMO DA QUANDO” PREFERITI DA NOI
Greta Scarselli:
Rimo da quando le zarre si son messe le prime Buffalo / Da quando hanno sgamato il primo prete pedofilo – Hardboiled (Sabotatori)
Scelta difficile, ma il cuore porta a un grande classico: il primo “rimo da quando” della serie. Al di là della produzione di Don Joe, che ancora oggi non può che riportare al giorno in cui ho messo in play quel disco per la prima volta, il verso di Guè rappresenta per me tutta l’anima critica e visionaria del rapper. Già nel primo disco dei Club Dogo, infatti, il Guercio poneva le basi per qualcosa che ancora oggi, 17 anni dopo, ci fa brillare gli occhi. Impossibile per me non pensare ad “Hardboiled” ogni volta che sento pronunciare un “rimo da quando”.
Claudio Pavesi:
Rimo da quando andavano gli Evisu / E chi aveva i tattoo in viso, forse aveva ucciso – RedBull 64 Bars
Premetto una cosa: ho sempre amato i “rimo da quando” perché, arrivando da un’era in cui il rap non era di moda, l’ho sempre visto come un modo di riferirsi a elementi cari a chi questo ambiente l’ha sempre masticato. Vero, Guè l’ha sempre fatto, ma fin dai primi ascolti i “rimo da quando” mi hanno fatto sempre pensare “ok, Guè, questa l’hai detta per noi”. Considerando questo punto di partenza vecchio ed egoista, non potevo che indicare l’ultimo elemento di questa saga. Non si tratta del pezzo o del beat che più mi hanno colpito, ma il singolo “rimo da quando”, e il motivo è semplice. Molti elementi citati da Guè negli anni non sono mai passati di moda o sono ritornati hype: bomber con l’interno arancione, il Tango, i motorini truccati, persino le Buffalo. I tatuaggi in faccia però hanno cambiato incredibilmente il loro significato, passando a essere qualcosa di comune visione, totalmente diverso dalla brutalità del passato. Ero ragazzino quando, in recupero da un operazione, il mio compagno di stanza in ospedale, tatuatore, mi spiegò il significato di questi simboli, all’epoca così lontani dalla cultura pop italiana. Guè ci spiega il diverso valore dei tatuaggi come mezzo di comunicazione letteralmente in dieci parole.
Matilde Manara:
Per la figlia e per la mamma meglio Guè di Vaporidis / Rimo da quando i frà dicevano ‘zzo guardi? ‘zzo ridi? – Sgrilla
I “rimo da quando” sono il modo migliore che Guè abbia mai trovato per porre dei confini tra sè stesso e gli altri, per marcare il territorio. Con questo “rimo da quando” Guè si infila senza bussare nell’immaginario di tutte le caste adolescenti della new age. Il messaggio è chiaro: ogni ragazzina innamorata del Vaporidis di “Notte Prima Degli Esami” ora avrà un nuovo idolo. Per quanto a primo impatto queste rime possano sembrare leggere, in realtà non lo sono. Guè si paragona al ragazzo che nel 2009 tutte le mamme avrebbero voluto per le proprie figlie, il fidanzato perfetto, e poi lo distrugge perché con “Dogocrazia” si stava finalmente concretizzando la rivincita dei Dogo, sempre più vicini a conquistare il grande pubblico, il mainstream. Guè descrive una corsa che sta vincendo e che vince da quando gli zarri dicevano ancora ‘zzo guardi ‘zzo ridi.
(Se non ti ricordi questo excursus sulle parolacce censurate e apostrofate non preoccuparti, vuol dire solo che hai meno di 20 anni e che hai schivato uno dei peggiori trend dell’ultimo secolo dopo la tecktonik).
Riccardo Primavera:
Rimo da quando i fra’ ti rubavano il Woolrich / Mi trovi in strada come finte Gucci – Puro Bogotà
Uno dei “rimo da quando” più famosi, forse addirittura una scelta un po’ scontata, ma è una scelta di cuore. “Puro Bogotà” è una traccia che ho scoperto qualche anno dopo l’uscita, ed è stata una delle prime a farmi innamorare del rap italiano. La potenza lirica, tecnica, stilistica e sonora è, ancora oggi, da mascella sul pavimento. Un manifesto del meglio che il rap italiano può offrire; e non è un caso che, 13 anni dopo, il top del top sia ancora rappresentato dagli stessi interpreti. L’unica differenza è che ora in strada e nel rap girano molte più Gucci vere. Non saprei se definirlo un bene o un male.