I videogiochi hanno salvato lo sport durante la quarantena

Il mondo dello sport negli ultimi mesi è sicuramente una delle categorie più danneggiate da questo isolamento forzato causato dal coronavirus. È curioso, però, capire come in questo periodo l’universo sportivo abbia cercato di limitare i danni e intrattenere un pubblico annoiato tra le mura domestiche.

Non tutto il male viene per nuocere. Infatti, questa “reclusione” ha permesso l’ascesa di uno dei settori già in netto sviluppo negli ultimi anni: quello dei videogiochi, sia nell’accezione eSports, ovvero competitiva, sia nel più comune casual gaming.

Torneo di League Of Legends.

Prima questo era un mercato considerato esclusivamente da un pubblico etichettato come “nerd”, come i giocatori ad esempio di League of Legends, videogioco che per la precisione possiede 70 milioni di registrazioni e viene utilizzato da 12 milioni di giocatori al giorno.

Ad oggi, anche il grande pubblico si è accorto del potenziale nascosto di questo nuovo segmento, e così anche le grandi federazioni sportive.

Le quattro ruote diventano virtuali

Un ottimo segnale lo ha dato sicuramente la Formula 1, dando il via al F1 ESPORTS VIRTUAL GRAND PRIX SERIES, forse uno degli esperimenti venuti meglio in ambito sportivo.

Infatti, come ormai tutti sanno, le gare sono sospese fino ai primi di luglio. Questo, però, non ha impedito ai piloti di poter gareggiare.

Una vera e propria competizione in remoto attraverso il gioco F1 2019 che ha permesso agli appassionati di poter seguire i loro campioni in onda su Youtube, Twitch, Facebook e Sky Sport.

Una delle particolarità, nonché uno dei motivi del successo di questa iniziativa, è la moltitudine di stelle dello sport scese in pista per questo progetto: Leclerc, Lando Norris, ma anche calciatori come Courtois e Agüero si sono succeduti nel darsi battaglia sui circuiti più famosi del mondiale.

Charles Leclerc durante una sua diretta streaming.

Oltre alla F1, anche il mondo della NASCAR e della IndyCar si sono trasferite all’interno di un ambiente virtuale.

La differenza con il progetto della F1, è stata la scelta della piattaforma utilizzata per questi eventi. I protagonisti in questione hanno utilizzato iRacing, un simulatore di guida online per pc, noto per la cura nei dettagli in termini di tracciato, soprattutto per tener conto, in maniera scrupolosa, delle dinamiche relative al mondo delle corse. Questa piattaforma è considerata il miglior simulatore in circolazione e rispecchia fedelmente la guida su strada anche per piloti professionisti.

Le quattro ruote, per quanto riguarda l’apertura del mondo videoludico al grande pubblico, si sono dimostrate l’esperimento uscito meglio. Grazie alla cura dei dettagli con interviste a caldo, una maggiore attenzione nella regia del programma (Sky Sport) e agli “On Board” dei vari piloti durante le simulazioni delle gare che tanto ci mancano.

Il progetto NBA 2K20

Anche il mondo della NBA, fermo dal 13 marzo, ha provato a trarre beneficio dal mondo dei videogiochi, con uno scopo lodevole come la beneficenza, mettendo in palio $100.000 devoluti poi ai soccorsi sanitari.

16 giocatori NBA controllano altrettante squadre sul famoso videogame cestistico, in un torneo composto da un tabellone tennistico. Chi vince va avanti, attraverso un serratissimo scontro diretto. Tra i cestisti presenti è doveroso ricordare la presenza di un ancora infortunato Kevin Durant, così come Trae Young, Zach LaVine, Devin Booker e tanti altri.

Uno dei match del torneo NBA 2K20 avvenuto durante il mese di aprile.

Un progetto breve, forse troppo, ma sicuramente intenso, trasmesso perfettamente in diretta da ESPN che è stata capace di coniugare l’aspetto del gaming e le sue strategie con le reazioni dei vari giocatori, forse uno degli aspetti più importanti quando si organizza un format del genere.

Anche il calcio scopre il mondo dei videogiochi

Se in Inghilterra sono riusciti a concepire un prodotto all’altezza del campionato inglese, anche la Serie A ha provato a dire la sua con il progetto “United per l’Italia”. I campioni dei principali campionati italiani si sono affrontati in due match di FIFA Pro Club, modalità di FIFA 20 che permette di creare un calciatore virtuale e di giocare in un determinato ruolo insieme ad altri player, fino a costituire una rosa di 11 giocatori.

Lo stesso è avvenuto con il progetto supportato da Sky Sport. Le squadre erano formate da due capitani: Immobile e Florenzi nel primo match, Immobile e Totti nel secondo. Insieme a loro, tante altre stelle hanno contribuito a un progetto che ha come obiettivo una raccolta fondi per la protezione civile, tra questi Materazzi, Orsolini, Petagna, Gollini, Simeone e tanti altri. Ventidue calciatori, riuniti davanti alla PlayStation, sfidandosi a un progetto comune.

Lo studio di “United per l’Italia”. Dietro si possono intravedere i calciatori già pronti per il match.

Le curiosità maggiori di questi eventi traspaiono dalle interviste e dalle reazione dei calciatori. Queste occasioni sono sempre buone per vedere i giocatori sotto un’altra luce, sfruttando per qualche ora le telecamere all’interno delle mura di casa. Questo punto, va detto, è stato espletato molto meglio dai nostri colleghi inglesi che hanno incentrato la trasmissione su un contenuto emozionale dei giocatori, così da aumentare il realismo dell’azione e coinvolgere maggiormente un pubblico meno avvezzo alla realtà videoludica.

Ovviamente, è giusto ricordare lo scopo di questo progetto e soprattutto la difficoltà nel coadiuvare ventidue player all’interno di una chat di gruppo. Possiamo quindi dire, buona la prima.